La segretaria comunale non rilascia al consigliere comunale Bertini, con motivazioni da lui ritenute capziose, copia dei permessi a costruire esibiti in Consiglio comunale dal vicesindaco Ricciardiello ed è “guerra” istituzionale. I rapporti fra i due adesso sono tesissimi: c’è chi prefigura che possano andare ben oltre le schermaglie locali. Bertini, infatti, non si è fermato alla prima risposta alla sua missiva ed è immediatamente ritornato all’attacco. Cerchiamo di capire. A una lettera con la quale il consigliere di minoranza, formalizzando quanto già richiesto in Consiglio, e rinnovata in occasione di un incontro avuto al Comune, chiedeva alla Segretaria Generale di rimettergli copia dei permessi a costruire esibiti dal Vice sindaco Ricciardiello, per giustificare il percorso di straordinaria rapidità riservato a una pratica edilizia che lo riguardava, adducendo come motivazione che “quella è la prassi”, la dott.ssa D’Ambrosio rispondeva con la seguente missiva:

“Con la presente sono a comunicare che la Sua richiesta del 8.4.16, assunta al prot. comunale in data 11.4.2016 nr. 7430 non può essere esitata trattandosi di documentazione non facente parte degli allegati alla delibera consiliare n° 33 del 22.03.2016 in quanto non depositata agli atti consiliari dall’Assessore V.Sindaco Dr. Ricciardiello”

Immediata e durissima la risposta dell’ex Sindaco.
“Mi spiace – scrive Bertini nella seconda missiva – dover contestare nella maniera più netta l’assunto sia perché i permessi a costruire esibiti nella circostanza dall’Ass. Ricciardiello a giustificazione del suo operato fanno parte integrante del dibattito consiliare e sono esplicitamente richiamate nel resoconto stenografico dell’intervento dello stesso assessore, come può rilevare dalla pagina del verbale di cui unisco copia, sia perché lo stesso Sindaco dichiara di allegarle agli atti del Consiglio come si evince alla pag. 26 dello stesso resoconto ugualmente aggiunta in copia per cui se non risultano allegati alla delibera nella più benevola delle ipotesi è per mera distrazione di chi ha la responsabilità degli atti del Consiglio.
Penso – continua Bertini – che Lei abbia esatta cognizione della serietà della faccenda portata alla attenzione del Consiglio anche se alcuni risvolti potrebbero non esserLe stati illustrati nei dettagli da chi è venuto da Lei a farsi le sue ragioni e credo non abbia avuto difficoltà a recepire il fatto che quando l’Assessore si giustifica invocando, a sua discolpa, una “prassi consolidata” di fatto sembra asserire che è consolidata la prassi della raccomandazione e dei percorsi privilegiati, cosa che al Responsabile dell’anticorruzione dovrebbe suggerire una maggiore prudenza e suscitare allarme.
Dato che le motivazioni da Lei addotte non si sostengono oggettivamente – conclude l’ex sindaco – vengo a rinnovare la richiesta in merito ai permessi a costruire esibiti da Ricciardiello in Consiglio permettendomi addirittura di suggerire di rivedere e integrare il verbale che al momento risulta incompleto se non falso e rinnovo la domanda di conoscere l’esito della mia richiesta di inviare gli atti del Consiglio alle Tenenza dei Carabinieri visto che qualora abbia ritenuto di non procedere dovrò provvedere di persona non omettendo di rilevare il rifiuto.
Avrei naturalmente preferito un rapporto più collaborativo, aperto e sereno al quale ero sinceramente disposto viste le referenze e non dispero che si sia trattato solo di un banale incidente di percorso”.
Spulciando i verbali della seduta consiliare del 22 marzo 2016, apparsi recentemente sul sito istituzionale del Comune, il vicesindaco, durante il suo intervento, afferma queste testuali parole: “In merito poi all’altra parte del consigliere Bertini secondo cui lui asserisce che tutta una serie di step procedurali siano avvenuti nella stessa giornata io non cito il numero dei permessi per evidenti motivi di privacy ma li metto a disposizione del Consiglio, questi sono solo alcuni dei permessi rilasciati su cui avviene la stessa identica cosa, è una prassi consolidata dell’Ufficio Tecnico…”
“Questa sera – dice testualmente il sindaco nella stessa seduta consiliare – chiedo di lasciare agli atti i permessi a costruire rilasciati dall’assessore, non so se per la privacy si possono rilasciare ma li allego”.
Insomma, chi ha ragione? Perché la dottoressa D’Ambrosio, arrivata a Marano con ottime referenze, come dice Bertini, si comporta in questo modo, rischiando anche qualche denuncia?
“Non vorrei – conclude l’ex sindaco – che fosse già stata cooptata nel modus operandi proprio di Liccardo e company”.

Mimmo Rosiello

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