L’onda lunga di Mafia Capitale coinvolge anche Napoli Nord. Questa mattina maxi sequestro della Guardia di Finanza, in un’operazione congiunta con altre forze dell’ordine, ha portato al sequestro delle proprietà al costruttore edile Cristiano Guarnera, ritenuto uno dei nomi di spicco della cosca che faceva capo a Massimo Carminati, ex brigatista nero di Roma.

 

L’imprenditore possedeva degli immobili sul territorio di Villaricca e sono stati posti i sigilli per beni che superano i 100 milioni di euro sparsi in 181 tra terreni ed immobili sequestrati, oltre ad una barca, 10 veicoli e vari conti correnti. Per gli inquirenti la figura di Guarnera è di primo piano anche in vista dell’evoluzione del personaggio, passato da semplice imprenditore a costruttore colluso con la malavita fino a vero e proprio imprenditore mafioso affidandosi in toto al gruppo criminale di Carminati e divenendo una parte attiva dell’associazione grazie alle sue conoscenze ed alle sue imprese edilizie.

 

Alcune delle imprese sequestrate oggi a Cristiano Guarnera, grazie all’intervento di Carminati, venivano coinvolte per il soddisfacimento delle esigenze connesse al piano di ‘emergenza abitativa, promosso dall’amministrazione capitolina, nel quale, grazie alla capacità di penetrazione del sodalizio mafioso, erano da tempo inserite le cooperative di Salvatore Buzzi, arrestato il 3 dicembre nel corso dell’inchiesta di Mafia Capitale ed in passato già condannato a 20 anni di carcere per omicidio doloso anche se uscì di carcere dopo aver scontato meno della metà della pena per la grazia concessa dall’allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.

 

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