MARANO – “Se il Ministero non mi darà la possibilità di assumere il personale necessario all’Ente, sono pronto a prendere decisioni drastiche sul proseguimento dell’attività amministrativa. Con queste parole Angelo Liccardo, sindaco di Marano, pone l’accento sulla difficile situazione in cui versa il Comune sotto il profilo della dotazione organica, non escludendo gesti clamorosi nel caso in cui il Ministero dell’Interno non dovesse accogliere le richieste di assunzione di nuovo personale. L’amministrazione comunale ha infatti richiesto, nei giorni scorsi, il via libera ad assumere svariate figure tra dirigenti, funzionari, istruttori, applicati e collaboratori di staff.
“Siamo in uno stato di forte criticità – spiega il primo cittadino – dovuto all’assenza di figure apicali e tecnici in uno dei comparti, l’area tecnica, il cui funzionamento è fondamentale per la vita amministrativa. Fino a pochi anni fa il settore poteva contare su ben trenta figure professionali, ora invece siamo ridotti all’osso”. Difficoltà che si sono acuite nell’ultimo biennio, a causa dell’introduzione di nuove norme che hanno ulteriormente penalizzato gli enti locali. “Nel 2014 avevamo in organico quattro dirigenti, due a tempo indeterminato e due a tempo determinato – continua Liccardo – In quello stesso anno la nuova legge ci imponeva di assumere a tempo determinato solo il 30 per cento del personale, costringendoci in pratica a non rinnovare il contratto dell”allora dirigente Agostino Di Lorenzo. Nel 2015 è subentrato, come se non bastasse, il blocco delle assunzioni per gli enti, come il nostro, che non erano in grado di pagare i fornitori nei 90 giorni previsti. Il nostro Comune, per aver sforato soltanto di un paio di giorni, non ha potuto così rinnovare i contratti del personale e individuare le figure dirigenziali necessarie”. Per quest’anno si era aperto uno spiraglio grazie alla sentenza della Corte Costituzionale, che ha bocciato la norma sul blocco delle assunzioni relative ai ritardi nei pagamenti . Purtroppo, però, si è ancora in attesa che il governo approvi i decreti attuativi sulla riforma del pubblico impiego , senza i quali la sentenza della suprema magistratura non può essere recepita. “Questa situazione ha generato un clima di sfiducia tra gli stessi dipendenti comunali, che non lavorano con la giusta serenità – conclude il sindaco di Marano

– Senza un potenziamento dell’organico saremo impossibilitati a mettere in campo i provvedimenti necessari ad una città di oltre 60 mila abitanti e dalle molteplici problematiche. Dobbiamo considerare che la carenza di risorse umane si va ad aggiungere alle notevoli difficoltà economiche in cui versa l’ente cittadino e alle crescenti difficoltà normative degli locali. Non mi sono mai sottratto alle responsabilità e ho cercato, pur tra mille difficoltà, di fare il meglio per il Comune e la nostra città. Tuttavia, dopo un’approfondita analisi e dopo un serio e sereno confronto con la mia maggioranza e squadra di governo, sto valutando l’idea di prendere una decisione drastica nel caso in cui il Ministero bocciasse le nostre richieste. Sono pronto insieme alla mia squadra di governo finanche a consegnare la fascia tricolore e le chiavi del Comune.

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