“Un sacco giusto” è l’iniziativa di Legambiente per contrastare i sacchetti illegali. Testimonial d’eccezione è Fortunato Cerlino, attore molto noto al grande pubblico per il suo ruolo di Don Pietro Savastano in Gomorra la serie. “Dietro a una busta per la spesa – si legge sul sito dell’associazione – potrebbe nascondersi la criminalità organizzata, che in Italia controlla gran parte del mercato dei sacchetti di plastica bio, non soltanto al Sud, e impone ai commercianti l’acquisto e la distribuzione di prodotti illegali non compostabili. Metà dei sacchetti in circolazione in Italia sono illegali, il valore perso dalla filiera legale è di circa 160 milioni di euro, a cui si devono aggiungere 30 milioni di euro di evasione fiscale e 50 milioni di euro per lo smaltimento delle buste fuori legge.  Per cambiare le cose basterebbe stare attenti, informarsi, scegliere prodotti virtuosi, denunciare l’illegalità, fare la propria parte.”.

Legambiente spiego poi come riconoscere i sacchetti conformi alle leggi: devono riportare la scritta biodegradabile e compostabile, devono avere la scritta dello standard europeo UNI EN 12432:2002, devono avere il marchio di un ente certificatore. Non conformi alla legge, invece, quelli che riportano solo la scritta biodegradabile, biodegradabile secondo il metro UNI EN ISO 14855, se sono presenti i simboli PD-HD, PE-LD, PD.

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