Un post lunghissimo su Facebook che solleva molti dubbi a firma di Paola Nugnes, senatrice del Movimento 5 Stelle, sulla questione

 

Oggi in Commissione bicamerale d’inchiesta abbiamo affrontato la questione delle ecoballe, il piano Regionale per lo smaltimento delle ecoballe e il relativo bando. Ci sono diverse cose che non ci convincono affatto:

Perché viene disposto lo smaltimento fuori Regione e Nazione del il 15% dei rifiuti con una spesa che corrisponde al 33% del totale? (150 milioni di euro su 450)? Costi enormi! Smaltire così tutti i rifiuti costerebbe fino a un miliardo e mezzo di euro: e sia la tecnica dell’incenerimento che gli impatti ambientali del trasporto (anche su gomma) sono semplicemente folli.
Alla mia domanda il Presidente ammette: SI il trasporto delle ecoballe ad incenerimento COSTA MOLTO DI PIU’.

Il Presidente De Luca ha risposto che LO FANNO per una questione di IMMAGINE (!!!) con la soluzione più evidente, immediatamente attuabile, anche se a COSTI ENORMI, soprattutto AMBIENTALI.

Ancora una volta soluzioni costosissime e di facciata con la scusa dell’emergenza. Ma soprattutto un bando che NON ha copertura finanziaria, dato che si “riserva” la facoltà di raddoppiare il servizio e quindi l’importo di gara nei prossimi tre anni.
Vorrebbe dire spendere più del doppio della cifra messa a disposizione oltre 236 milioni di euro, per BRUCIARE UN TERZO DELLE ECOBALLE.

Ancora, se a Giugliano si valuta, è scritto nel Piano Regionale, che si può recuperare il 40% in materia prima-seconda, perché a Caivano si valuta di recuperare solo il 7 o 14%, realizzando bricchette e CSS da bruciare in cementifici?
Perchè? A questa domanda non mi è stata data una risposta concreta, mi è stato solo detto che differenziare le scelte è più conveniente. Noi invece abbiamo il sospetto che a Caivano non si possa recuperare più del 7-14% in materia prima-seconda ma sia necessario realizzare CSS perchè Caivano è gestita dalla stessa A2A che gestisce anche l’inceneritore di Acerra e quindi c’è un evidente conflitto di interessi del gestore.

Noi invece avremmo preferito il Revamping per tutti e 7 gli impianti con recupero di tutta la materia prima-seconda, anche perchè attualmente con l’aumentare della raccolta differenziata per i 7 impianti ex CDR (attualmente STIR) c’è un problema di mantenimento degli attuali livelli occupazionali, per questo sono stati fatti accordi di programma con la Regione Calabria e Sicilia per poter trattare anche la spazzatura proveniente da quelle regioni.
Fare un revamping di TUTTI gli IMPIANTI e processare così TUTTE le balle sarebbe una soluzione a costi più contenuti, ambientalmente meno impattanti e permetterebbe, alla luce di diversi istituti scientifici e universitari, il recupero di molta più materia prima-seconda.

Gli impianti così recuperati potrebbero poi in seguito con l’aumentare con la raccolta differenziata, così come previsto per Giugliano, diventare dei validi impianti per la selezione e vagliatura della differenziata. Questa soluzione è molto più vicina a quella della nostra proposta del distretto del riciclo che tutti voi già conoscete.

Un’altra domanda importante a cui non è stata data risposta è come questo piano straordinario di interventi che viene riferito proprio all’art. 2 del d.l. 185, non rispetti il decreto stesso: l’art. 2 comma 1 lett. b), si parla di bonifiche e del ripristino ambientale, ma nel Piano la questione viene solo accennata ma non appare né nel piano economico né nel cronoprogramma, e alla mia domanda di saperne il perché il presidente ha semplicemente detto che “stanno buttando il sangue per trovare una soluzione”. Non ci sembra una risposta tecnicamente adeguata alla domanda e neanche politicamente corretta.
Vuol dire che le bonifiche, pur comprese nel decreto 185/2015, NON SONO PREVISTE DAL PIANO, o meglio non ne è prevista la copertura economica, pur dettata dal decreto, e NON se ne prevedono TEMPI di realizzazione alcuna!

(Per quanto riguarda invece la depurazione delle acque, depuratori e bonifiche c’è stato meno tempo per approfondire, qualcosa è stato detto, ma non a sufficienza. Infatti, è stato pregato il presidente di fornirci un dossier dettagliato con tutti gli stati d’avanzamento sia per quanto riguarda gli impianti di depurazione, sia per quanto riguarda le bonifiche e le gare d’appalto inerenti. Mi sono riservata anche di inviargli alcune domande che non sono stata in grado di fargli, a causa di motivi di tempo).

Dall’audizione di De Luca, dalle risposte ottenute e dallo studio del Piano Regionale e del Bando per le ecoballe In sostanza si conferma, dunque, nero su bianco che senza dubbio:
– bruciare le ecoballe costa 6 VOLTE di più (senza contare i costi sanitari ed ambientali) che processare le balle e recuperare materia;
– realizzare un inceneritore oggi impegna 5 anni e SENZA i cp6 é un investimento che NON conviene;
– si può recuperare ALMENO il 40% di materia prima-seconda dalle ecoballe facendo un semplice e poco costoso revamping degli impianti esistenti;
– nel piano di De Luca NON sono previste le bonifiche ed il ripristino ambientale.

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