Dall’Italia. Con indosso i vestiti ancora sporchi di sangue, spaventato e visibilmente sotto choc è sceso in strada chiedendo aiuto alla prima auto della polizia incontrata: «Ho accoltellato il mio papà, ho fatto una grossa stupidaggine. Non so se è morto, aiutatemi vi prego» sono state le prime parole pronunciate da Maurizio Bavaresco, 32enne body builder romano ed ex attore, finito in carcere per aver ucciso suo padre.

La tragedia si è consumata ieri pomeriggio, quando Bavaresco, per cause ancora tutte da chiarire, hacolpito a morte il padre 66enne Dario, tassista vicino alla pensione, accoltellandolo prima alla schiena e poi alla gola nella loro abitazione di via Vitelleschi, a Roma, a pochi passi dalla basilica di San Pietro.

Che cosa abbia scatenato il raptus omicida non è ancora noto. Gli investigatori del commissariato Borgo sono ancora al lavoro per stabilire il movente e l’esatta dinamica di quanto accaduto, mentre solo l’autopsia sulla vittima potrà chiarire se tra i due ci sia stata una colluttazione o se Bavaresco abbia sorpreso il padre nel sonno. Un pomeriggio di pura follia, cui è seguito un momento di lucidità: il giovane, dopo una decina di coltellate sferrate senza pietà, avrebbe cercato di soccorrere il padre, tamponandogli le ferite, ma rendendosi conto della gravità della situazione è sceso in strada chiedendo l’intervento degli agenti.

 Accusato di omicidio volontario e condotto nel carcere di Regina Coeli, si sarebbe giustificando raccontando di «essere posseduto». Nel passato del body builder, come detto, anche una breve parentesi nel mondo dello spettacolo: dopo un corso con la Filmart nel 2002, Bavaresco è approdato al cinema nel 2007 recitando accanto a Carlo Verdone nel film “Grande, grosso e verdone” ed è apparso, con ruoli minori, in fiction come “Provaci ancora prof 3” e in un episodio di “L’altra scuola”.
fonte: ilsecoloxix.it
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