Tasse, inceneritore, cimitero e vicesindaco, arrivano le prime bordate dall’opposizione. E’ Biagio Sequino, 25 anni, candidato sindaco alle ultime amministrative e attuale consigliere di minoranza, a rompere quel clima di compromesso e, forse di consociativismo, che sembrava ormai regnare nel piccolo comune a nord di Napoli. L’esponente politico di Calvizzano – che in aula consiliare ha instaurato un rapporto di collaborazione con un altro giovane componente della minoranza, il consigliere Angela De Vito – esce allo scoperto e torna ad attaccare il sindaco Giuseppe Salatiello su quasi tutta la linea, pur dichiarandosi pronto a “valutare senza pregiudizi di sorta i provvedimenti dell’amministrazione cittadina”.

 

L’attacco sferrato da Sequino. “Ad oltre sei mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione – dice – vari punti del programma elettorale della lista che ha vinto le elezioni sono stati disattesi o messi nel cassetto. Alla promessa di abolizione della tassa sui rifiuti ai garage, box, cantine e solai, è seguito un esponenziale aumento della stessa, senza prevedere un regolamento che dia agevolazioni ai nuclei familiari composti da persone invalide, sole o con basso reddito. Nulla si è fatto inoltre per prevedere una riduzione dell’addizionale Irpef, ancora oggi allo 0.8 per cento”. Stoccate anche sul fronte inceneritore e sulla questione cimitero: “Salatiello è l’unico primo cittadino dell’area nord di Napoli a non avere firmato il ricorso sull’inceneritore di Giugliano. Sul nostro territorio intanto proliferano le installazioni di ripetitori di telefonia mobile. A tal riguardo – aggiunge Sequino – non è mai stato previsto un regolamento comunale che fissi dei paletti nel rispetto della salute pubblica. Si diletta in annunci spot sulla realizzazione del cimitero privato, quando tre dei suoi assessori, circa tre anni fa, hanno approvato una proposta di piano urbanistico comunale contenente una diversa localizzazione dell’impianto cimiteriale. Ad oggi quella proposta è ancora in essere, nonostante il fatto che alcuni componenti dell’attuale giunta hanno seri dubbi sulla legittimità dell’atto che avevano votato tre anni fa”.

 

Commissioni consiliari ancora in stand-by e l’anomalia vicesindaco: “Sono trascorsi circa due mesi e non riescono a trovare un accordo. Ancora oggi, inoltre, devo constatare che le commissioni consiliari non sono ancora entrate in funzione”.

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