lago patria

A Giugliano non si parla d’altro. Del summit interrotto in Via Santa Caterina. Una vera è propria sala bunker quella organizzata con 18 telecamere e varie microspie. Dei fermati peró solo uno è stato arrestato e nessun arma è stata sequestrata.
CHI ERA PRESENTE. Secondo gli inquirenti erano presenti esponenti del clan Mallardo (i padroni di casa), membri del clan Contini (della stazione centrale), uomini dei Licciardi (clan della zona di Secondigliano /Masseria Cardone) e, questa è una novità, due esponenti del Clan Tolomelli (storico della sanità).

GIUGLIANO TERRA DI CONQUISTA? Stando ai ben informati pare che un nuovo gruppo di fuoco stia mettendo gli occhi sulla terza città della Campania. Non è dato sapere se composto da vecchi boss cutoliani prepensionati dai Mallardo ed ora tornati alla ribalta o da giovani leve “napoletane” che dopo la presa di Melito, Mugnano e Marano sognano il colpo grosso a Giugliano. O, ancora un’alleanza tra questi due gruppi, uniti dalla voglia di conquista. Certo l’aver ritrovato, proprio oggi, eroina nella storica via Cumana, da sempre roccaforte dei Mallardo e da sempre zona esente per volere dei boss dai traffici di droga è un elemento che fa riflettere.
QUESTA LA RAGIONE DEL SUMMIT? Potrebbe essere questa la ragione del summit: unire i vecchi alleati per contrastare nuovi arrivi a Giugliano o, forse, solo la volontà dei Tolomelli di integrarsi nell’alleanza. O ancora una semplice riunione organizzativa dell’alleanza visti i nuovi scenari “cittadini”. È anche da valutare che se Giugliano fosse un territorio “caldo” forse non era il posto migliore dove incontrarsi e soprattutto che non sono state sequestrate armi durante il blitz. L’unica certezza comunque è che lo Stato ha dimostrato una grande forza di reazione mandando un messaggio chiaro a tutti.

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