Napoli. Dopo l’operazione che ha colpito vertici e presunti prestanome della potente cosca giuglianese emerge un particolare sulla nota attività napoletana finita sotto sequestro. L’inchiesta confermerebbe infatti i sospetti di diversi cittadini. “In questi giorni che ci avvicinano il Natale sono tantissimi i napoletani che sarebbero andati nella gioielleria Esposito del corso Meridionale, sempre affollata, soprattutto nei periodi dell’anno in cui si fanno più regali, ma, da qualche giorno, la gioielleria, una delle più grandi della città, è chiusa perché è stata sequestrata dalla direzione distrettuale antimafia, come riportato sui cartelli affissi alle saracinesche sigillate”.

Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La radiazza, ricordando che, “nel corso degli ultimi anni, erano arrivate diverse segnalazioni alla trasmissione di napoletani che segnalavano i prezzi particolarmente bassi che si praticavano in quella gioielleria che, stando alle indagini, era, nei fatti, una gioielleria riconducibile al clan Mallardo di Giugliano”.

“Sembrava evidente che qualcosa non andava e ora il provvedimento dell’autorità giudiziaria dimostra che quei sospetti non erano infondati” hanno aggiunto Borrelli e Simioli per i quali “la vicenda dimostra che quando si hanno dei dubbi su qualche attività ufficialmente “pulita” che potrebbe nascondere invece attività illecite bisogna sempre segnalarla e far arrivare, in qualche modo, la segnalazione stessa alle forze dell’ordine che, magari, non ne sono a conoscenza visto che sono alle prese con tantissime inchieste e uomini e mezzi non sono mai sufficienti al lavoro da portare avanti”.

(in foto: Anna Aieta, moglie del boss Francesco Mallardo, e l’imprenditore Gaetano Esposito, entrambi arrestati nell’operazione antimafia)

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