Napoli. Finisce qui l’avventura del baby-boss della Don Guanella. Il 27enne Walter Mallo, ritenuto a capo di un gruppo di fuoco, è stato arrestato nel blitz di stamattina condotto dai Carabinieri e dalla Squadra Mobile di Napoli insieme a due affiliati, ritenuti suoi fedelissimi. Nel suo appartamento, nell’isolato 59, sono state rivenute armi e, piccola curiosità, un pitone.

Gli esordi. La “carriera” criminale di Mallo parte da lontano. Lui viene arrestato la prima volta nel 2009, all’età di 19 anni, nel corso di un’operazione antidroga della polizia in via Labriola. All’epoca il suo ruolo sarebbe stato quello di vedetta, ovvero quello che avvisa a gran voce in caso di arrivo delle forze dell’ordine nella piazza di spaccio. Oggi, invece, viene descritto come un boss violento che aveva già messo le mani su buona parte dell’area tra Scampia, Miano, Piscinola e Marianella.

L’ascesa. I Mallo, secondo alcuni investigatori, sono una costola dello storico clan Licciardi di Secondigliano. Il nuovo gruppo avrebbe cercato però di espandersi sempre di più e dopo essersi intromessi anche alla Sanità, avrebbero sferrato anche un attacco ai Lo Russo di Miano. Ne sarebbero nati degli attacchi da parte dei “Capitoni” – prima dell’arresto del boss Lo Russo avvenuto la settimana scorsa con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Pasquale Izzi – contro i nuovi ras della Sanità – come riporta Il Roma – che potrebbero aver causato anche morti e feriti. Da qui i Vastarella, nel frattempo rientrati nel quartiere del centro storico grazie alla protezione dei Licciardi con cui sono legati da tempo, avrebbero deciso di cacciare i Mallo dalla Sanità.

L’agguato alla Sanità. Ed è per questo che anche il feroce agguato di ieri sera in via Fontanelle, dove sono stati ammazzati il boss Giuseppe Vastarella e suo cognato all’interno di un circolo, molto probabilmente potrebbe essere stato organizzato e realizzato dai ras del Don Guanella, che così hanno deciso di staccarsi definitivamente dal gruppo “madre” dei Licciardi. Da lì un’ascesa, consumata negli ultimi giorni, a colpi di “stese” tra Scampia e il rione Don Guanella. Fino all’uccisione di Aniello Di Napoli, 46 anni, la scorsa settimana a Piscinola, ritenuto vicino ai Capitoni. Un clima di terrore e paura che avrebbe portato gli affiliati dei Lo Russo ad abbandonare il quartiere di Miano per paura di altri attentati ed agguati. Un clima alimentato anche dall’agguato omicida a cui lo stesso Mallo era riuscito a sfuggire sulla tangenziale di Napoli.

Il quadro. Gli arresti del clan Mallo ora lasciano un vuoto. Al momento nell’area di Secondigliano ci sarebbero quattro clan di camorra: Licciardi, i sopravvissuti di Mallo, Vanella Grassi (“i girati”) ed i Lo Russo (indeboliti parecchio da arresti e pentimenti eccellenti).

continua a leggere su Teleclubitalia.it
resta sempre aggiornato con il nostro canale WhatsApp