E’ finita male, malissimo. Anche per i casi da moviola. Napoli contro Juve, alla vigilia della gara, ti aspetti sempre che possa essere una sfida ad armi pari al di là della classifica e dei fatturati. Così però non è mai o quasi. Se giochi contro i bianconeri devi tener conto del dodicesimo uomo in campo, che non è il pubblico sugli spalti, ma ha la maglia color evidenziatore e corre nel rettangolo verde esattamente come i 22 giocatori. Il calcio è uno sport semplice, con poche regole chiare concrete e difficilmente fraintendibili. Ieri sera allo Juventus Stadium però tutto d’un tratto la concretezza di queste regole si è dissolta come fumo al vento. Analizziamo.

Siamo nel primo quarto d’ora del match, la partita viaggia su un sostanziale equilibrio. Dal nulla un lancio illuminante (bisogna dirlo) di Bonucci imbecca splendidamente Dybala che aggancia al volo in area di rigore. Il pallone però gli rimbalza una volta in più davanti, facendogli perdere dunque l’attimo giusto per mandare fuori tempo Reina che intanto gli aveva chiuso lo specchio della porta. Cosa pensa di fare allora il buon Dybala? Semplice. Sente la presenza di Strinic che incombe dietro di lui e, appena sfiorato dal suo braccio, frana in terra reclamando il rigore. Per l’arbitro Valeri non assegna giustamente – a nostro modo di vedere – il rigore. Il Napoli va in vantaggio col goal di Callejon e termina il primo tempo in vantaggio.

La ripresa inizia male e finisce malissimo: al primo minuto Dybala nuovamente sibillino si infila tra Albiol e Koulibaly in area di rigore. Il numero 21 bianconero punta il K2 che prova l’intervento allungando la gamba sinistra. Il difensore senegalese di certo buca l’intervento non prendendo il pallone, ma con la stessa certezza si può affermare che non arreca nessun danno a Dybala che, con estrema furbizia, lascia la gamba destra (quella d’appoggio) proprio in prossimita dell’arto inferiore sinistro del difensore azzurro simulando perfettamente una situazione di sgambetto che regolarmente un arbitro avrebbe dovuto smascherare prontamente. Valeri non lo fa e fischia di default il rigore.

Siamo sul 2 a 1 per i bianconeri, c’è calcio d’angolo per gli azzurri che dopo una mischia hanno il possesso con Albiol che viene atterrato in area di rigore. Il penalty sembra netto: il calciatore spagnolo viene imbottigliato dalla morsa di Bonucci e Pjanic. Quest’ultimo si disinteressa del pallone e rifila un calcio direttamente sulla coscia di Albiol. Valeri ancora una volta in barba all’evidenza lascia correre.
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Dopo il danno la beffa per gli azzurri che, nella stessa azione del rigore negato ad Albiol, subiscono la ripartenza bianconera che porta Cuadrado a tu per tu con Reina. Il portiere spagnolo è bravissimo nell’uscire in presa bassa spostando il pallone con il radio del braccio sinistro. In secondo luogo frana sull’attaccante juventino, non arrecandogli però danno in quanto aveva compromesso in precedenza il possesso palla bianconero. E’ inutile dire che Valeri non è di questo avviso e si lascia incantare dal volo pindarico di Cuadrado. Finisce così 3 a 1 per i bianconeri con il Napoli che, a quanto pare, ha non poco da recriminare.

La stampa spagnola urla allo scandalo, con El Mundo Deportivo che si schiera dalla parte della società azzurra.

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