Luigi Costanzo, medico di base e membro della ISDE, l’Associazione Medici per l’ambiente, lancia un accorato appello: “Molti pazienti si stanno indebitando, stanno chiedendo prestiti ad usurai per poter fare esami indispensabili per patologie oncologiche. Con la fine dei fondi regionali e il passaggio all’assistenza indiretta da parte delle strutture convenzionate il diritto alla Salute, nella “Terra dei fuochi”, sta diventando un privilegio per pochi che se lo possono permettere chi ha soldi o santi in paradisolasciando che il paziente sborsi fior di quattrini per visite che possono salvargli la vita – spiega ancora Costanzo a Enrico Nocera di “Campania sul Web”, in una inchiesta dal titolo eloquente: Campania, fino a 400 euro per un esame medico -. E io come faccio a consigliare la prevenzione? Una mia assistita ha dovuto pagare 300 euro per una Pet perché doveva stare in “follow up”, vale a dire quelle visite cui ti devi sottoporre periodicamente dopo aver subito un intervento per tumore al seno”  racconta poi Costanzo.

 

“Purtroppo i numeri parlano chiaro – scrive Nocera -: il 14 luglio sono terminate le riserve per Cardiologia alla Asl Napoli 1 centro; stesso destino che hanno subito Caserta (29 luglio) e la Asl Napoli 2 (4 agosto), dove l’emergenza sanitaria è più urgente che altrove (siamo fra Giugliano, Sant’Antimo, Melito e gli altri Comuni della “terra dei fuochi”). A fine luglio lo stop ha interessato anche gli esami di laboratorio (per entrambe le Asl Napoli), mentre il 16 agosto abbiamo detto arrivederci al prossimo anno agli esami di Radiologia”.

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