“CREDEVANO IN UN ALTRO DIVERSO DA TE E NON MI HANNO FATTO DEL MALE”
(cit. “Il Testamento di Tito” – Fabrizio De André)
Cari studenti,
dopo i fatti di Parigi ho sentito la necessità di scrivervi, sperando di dare un contributo alla discussione che farete coi vostri insegnanti. Una riflessione doverosa perché Castel Volturno, come tutti sapete, è un paese multietnico in cui esiste una numerosa comunità di musulmani o islamici.
In TV, sui social network, per radio, ho letto ed ascoltato commenti che mi hanno terrorizzato più delle stesse immagini trasmesse Venerdì notte dopo la strage. Un quotidiano nazionale, “Libero”, il giorno dopo, sulla prima pagina, ha scritto “bastardi islamici”.
Molti, soprattutto politici, continuano ad associare il terrorismo al credo religioso. Troppi invitano il nostro Governo a non accogliere i rifugiati, cioè le persone che scappano dalle guerre.
Ebbene, sentimenti del genere, nati nella pancia e non nella testa, non sono degni di un paese democratico e tollerante come il nostro. Sono soltanto il frutto dell’ignoranza, del pregiudizio, dell’odio e dell’intolleranza.

 
Gli attentati di Parigi nascono dal fanatismo di terroristi che cercano, attraverso appunto il terrore e la morte, di avere il controllo economico e militare del Medio Oriente. La religione, la fede, non c’entrano assolutamente nulla, così come quando ci furono Le Crociate, per cui dietro il motivo religioso si nascondevano invece interessi commerciali e militari.
Chiedetevi perché in Africa, a differenza del Medio Oriente che ha una posizione cruciale e strategica per il passaggio delle condotte di gas e petrolio, vi sono conflitti da anni, muoiono decine di innocenti al giorno e nessuna nazione europea o la stessa America interviene per “portare” la democrazia, nessuno muove un dito e nemmeno in TV se ne parla. Il 23 Ottobre scorso, meno di un mese fa, in Nigeria sono stati ammazzati 55 incolpevoli con un attentato in una chiesa. Eppure in Italia nessuno ha acceso una candela, nessuno ha colorato la propria foto del profilo di Facebook con i colori della Nigeria, nessun minuto di silenzio è stato fatto, nessuna manifestazione. L’Africa, purtroppo, è troppo lontana dall’Italia e, soprattutto, troppo “arida”. Ma a Castel Volturno l’Africa è vicina, è tra di noi, è tra i vostri banchi e non possiamo ignorare quello che vi succede.

 
Ricordate ragazzi, tutte le guerre nascono per ragioni economiche e nessun dio, che sia il nostro Dio o Allah, predica la morte, nessun uomo saggio ed istruito può uccidere o uccidersi nel nome di un dio. Non bisogna avere paura delle religioni ma solo degli uomini che le utilizzano per i loro scopi. Le religioni, seppur diverse, hanno tutte la stessa funzione, cioè quella diffondere la pace e l’amore tra la gente e spesso sono più vicine di quanto si possa pensare. Non a caso l’Islam, quello serio e non fanatico, continua a considerare Gesù di Nazareth, subito dopo Maometto e prima ancora di Abramo, come il più grande profeta mai esistito.

 
Il problema fondamentale non è quindi il credo religioso ma il terrorismo. Questo non si combatte uccidendo i terroristi, ma eliminando le ragioni che li rendono tali. E’ le ragioni sono da ricercare appunto nella ignoranza, nella fame, nella mancanza di democrazia, nel vivere sin da piccoli nel terrore e con un fucile in mano.
Da quando è nato il mondo non c’è stata nessuna guerra che ha messo fine a tutte le guerre.
Se i paesi dei terroristi verranno attaccati dalle nazioni europee, come sta facendo appunto la Francia in queste ore, questi risponderanno con altra violenza e così via. Violenza dopo violenza, sangue dopo sangue. Agli irresponsabili che soffiano sul fuoco delle nostre paure, a quelli che inneggiano alla “vendetta” e alle bombe dobbiamo contrapporre l’impegno deciso di chi sa che le guerre non risolvono i problemi, semmai li aggravano, che a forza di rispondere “occhio per occhio” si diventa ciechi.” La guerra in Iraq ci ha appunto insegnato queste cose. La democrazia e la conoscenza sono gli unici strumenti per combattere il terrorismo e in quei paesi non si possono di certo portare con le bombe e con la violenza. L’unica risposta invece, e non è una banalità, è l’amore, la tolleranza, la democrazia e, soprattutto, la conoscenza.

 
Voi che vi alimentate quotidianamente di conoscenza avete, con l’aiuto dei vostri insegnanti, la possibilità di acquisirla e a sua volta di diffonderla e quindi di cambiare le cose. Il comportamentodi ogni uomo è inpratica interamente condizionato dalla conoscenza e dal prodotto di questa: la cultura. Voi avete tra le mani, sui vostri banchi, l’arma più potente del mondo, quella che spaventa davvero i tiranni e i dittatori, più devastante di una bomba o di un kalashnikov: i libri. Non a caso nei paesi dove c’è la dittatura, dove c’è violenza e terrorismo, non c’è la libertà di acquistare un libro, di accedere ad internet o di vedere un film. Anche la musica è controllata. Questi veicoli di cultura, di conoscenza, sono i veri strumenti di guerra, gli unici capaci di cambiare davvero il mondo.
Studiate, con amore e passione, e sarete uomini liberi e di pace.

 
Castel Volturno, 16/11/2015 Il Sindaco
Dimitri Russo

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