E’ l’asse della morte, di incidenti se ne contano oramai a decine. Uomini, donne, giovani di ogni età. Moto e auto le principali cause di morte. Impatti violentissimi spesso dovuti alla velocità altre volte alla strada che da sempre è scenario di scontri mortali che non lasciano scampo ai malcapitati. L’altra sera è toccato ad Alessio Granata, domani, se le condizioni di quella strada non miglioreranno, potrebbe toccare a qualcun altro. Perché è cosi da anni ed anni.

La ciurcumvallazione esterna, che collega tutto l’hinterland a nord di Napoli, da Qualiano a Casoria, è una strada pericolosissima da sempre che colleziona vite su vite senza che mai nessuno abbia fatto degli interventi seri per ripristinare il manto stradale, per mettere in sicurezza le carreggiate, per installare segnali, dissuasori, telecamere. Solo interventi sparuti fatti giusto per tamponare la situazione e nulla di più.

Ma l’asse viario avrebbe bisogno di interventi seri e concreti per evitare tragedie simili. Innanzitutto un sistema tutor che ne regoli la velocità, insieme a limiti più stringenti e dissuasori acustici e perché no segnali luminosi per obbligare le auto e gli automobilisti a rallentare.

Non è possibile che a seguito di decine di ragazzi e adulti morti si continui a tenere quella strada in quello stato. Per non parlare popi dei varchi di accesso non muniti di rotatorie come quello appunto dove c’è stato l’incidente mortale all’altezza dei sette pini. Un coacervo di strade che si intrecciano senza nessun tipo di regolamentazione. Insomma un pericolo costante a scapito di innocenti.

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