Affetto da una grave malattia, la spina che tiene in vita il piccolo Charlie Gard, bambino britannico di 10 mesi gravemente malato, saranno disattivati oggi dai medici del Great Ormond Street Hospital di Londra, dopo una lunga serie di ricorsi – respinti dai tribunali – presentati dai suoi genitori per impedire l’interruzione dei supporti vitali.

La vicenda di Gard ha fatto molto discutere, non solo nel Regno Unito, per le sue grandi implicazioni etiche, morali e giuridiche che hanno portato a un ampio e difficile dibattito. I tabloid britannici hanno seguito con grande attenzione il caso di Gard, portando secondo alcuni a una sovraesposizione mediatica che ne ha reso più complicata la gestione.

Charlie Gard è un bambino nato con una mitocondriopatia, una grave malattia ereditaria che non fa funzionare nel modo giusto i mitocondri, gli organelli che producono l’energia necessaria per le funzioni vitali delle cellule. Le malattie mitocondriali sono numerose e di vario tipo, ma nella maggior parte dei casi – come in quello di Gard – portano a gravi disfunzioni muscolari comprese quelle cardiache e causano danni a organi vitali come reni e pancreas. Per buona parte delle malattie mitocondriali a oggi non c’è cura: un numero limitato può essere rallentato grazie ad alcuni farmaci, ma ogni paziente reagisce in modo diverso.

 Dopo avere tentato diverse terapie, i medici hanno appurato che per Charlie Gard non c’era nessuna possibilità di migliorare le sue condizioni e che ci sarebbero solo stati ulteriori e dolorosi peggioramenti. Da tempo Gard è mantenuto in vita artificialmente, con macchinari che lo aiutano a respirare e ad assorbire le sostanze nutritive: non vede, non sente, non può emettere rumori, non riesce a muoversi e senza le macchine morirebbe.

 

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