Nel primo pomeriggio di ieri è arrivato il tanto atteso sì. Zhang Jindong ha dato il suo benestare all’operazione Gagliardini ed ora il centrocampista atalantino può ritenersi a tutti gli effetti un nuovo giocatore dell’Inter. Tra oggi e domani il centrocampista sosterrà le visite mediche nella solita clinica a cui l’Inter si appoggia per i nuovi giocatori.

Gagliardini arriverà in prestito oneroso per 2 milioni con diritto di riscatto fissato a 23 milioni più 3 di bonus raggiungibili. In tutto, un affare da 28 milioni. L’Inter non spendeva così tanto per un italiano dai tempi di Christian Vieri. L’accelerata è stata lunga almeno 48 ore, con l’Inter che aveva deciso di virare su Gagliardini già domenica. Il viaggio a Nanchino del d.s. Piero Ausilio e del tecnico Stefano Pioli forse è servito per farsi dire in faccia chiaramente le intenzioni di Suning. Lucas Leiva era stato preso, in prestito senza obbligo di riscatto, ma la carta d’identità cozzava con le intenzioni di sviluppo della società cinese.

E così nella giornata di ieri il benestare di Mister Zhang a chiudere l’operazione immediatamente ha messo a posto diversi dettagli rimasti inevasi fino a poco prima. Per convincere l’Atalanta a cederlo immediatamente e non a luglio come fatto con la Juve per Caldara sono bastati i paletti del riscatto che l’Inter si impegnerà a pagare ai bergamaschi a fine stagione. La giornata di ieri è volata tra Milano, Bergamo, Nanchino e Marbella al telefono. Tutti hanno continuato ad aggiornarsi e il fatto di non essere nello stesso posto ha di fatto rallentato l’operazione. La quale, a dire il vero, è proseguita anche nella serata e nella notte di ieri per definire tutti i dettagli.

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