Tutto fatto, insomma. Come era (quasi) chiaro ormai da giorni, nonostante il tentativo di catenaccio di De Laurentiis, secondo cui appunto el Pipita non sarebbe mai andato alla Juve, salvo tradire i tifosi partenopei. «La Juve non è arrivata ieri nel mondo del calcio, non farà mai uno sgarbo del genere», erano state le parole del numero uno del Napoli. Come non detto, ecco. Perché l’ormai ex centravanti del Napoli, da qualche giorno in vacanza a Ibiza, aveva incontrato nella serata di venerdì Marotta e Paratici per perfezionare un accordo che era già stato ampiamente preparato nei giorni precedenti, effettuando poi le visite mediche a Madrid: quadriennale da 7,5 milioni netti a stagione, con ricchi diritti di immagine in mano al giocatore. Il quale a Torino sa già dove andare ad abitare: quartiere Crocetta, ovviamente tra i più eleganti della città. Sapendo di partire da favorito per lo scudetto e tra i maggiori candidati anche per la vittoria in Champions, vero motivo per cui Agnelli e i suoi uomini hanno deciso di pagare la clausola di 94,736 milioni: trattasi del secondo trasferimento più caro nella storia del calcio dopo quello di Bale, pagato 101 milioni dal Real Madrid per strapparlo al Tottenham -, più di Cristiano Ronaldo (94, dallo United al Real), anche se molto probabilmente scalerà di una posizione di qui a pochi giorni. Quando insomma la stessa Signora venderà Pogba allo United per 120 milioni o giù di lì: la strada è quella, ma nessuno ne farà un dramma perché il francese (arrivato a parametro zero nel 2012) sarà sostituito da un altro giocatore di analogo rendimento. Tra i papabili, Rakitic (in uscita dal Barcellona), Matic (Chelsea) e Witsel (Zenit).

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