Il clan Mallardo abbraccia tutte le religioni. Infatti, tra gli ‘amici’ della cosca – secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giuliano Pirozzi – ci sarebbero esponenti della chiesa evangelica e della chiesa cristiana. Non solo. Al loro soldo anche qualche persona infedele che lavora per le forze dell’ordine e addirittura per il tribunale di Napoli.

“Il clan Mallardo – racconta Pirozzi in una delle tante dichiarazioni – ha diversi infiltrati sia nelle forze dell’ordine che negli uffici giudiziari”. E ancora “Venivamo informati sull’impiego delle forze dell’ordine su Giugliano, come ad esempio dopo l’operazione del 6 giugno del 2012 e ci riferì che c’erano 13 unità in più sul territorio”. Pirozzi si riferisce al blitz dell’operazione Lilium dove furono arrestate 47 persone accusate di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata e detenzione di armi da guerra: tre i clan nel mirino tra i Mallardo, i casalesi e i Liccardo. “Avevamo talpe fidate sia in Procura che in tribunale, il giorno prima si seppe del blitz dei 47 arresti”.

Poi la dichiarazione sulla magistratura: in quanto si cercava di spostare la procedure presso una sezione particolare del tribunale di Napoli “perchè – spiega Pirozzi – tra virgolette era più comprensiva”. Ma tra gli ‘amici’ anche direttori di banche e degli uffici postali per le pratiche di rimborso delle pensioni fasulle e movimenti dei proventi illeciti della cosca grazie ai prestanome.

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