Lui era il commercialista dei Mallardo, ma non un affiliato, il padre invece faceva parte del clan a tutti gli effetti. Così Gaetano Vassallo pentito di camorra spiega i rapporti tra gli Aprovitola e la cosca, tra Alfredo e Domenico il collocatore e Peppe e Felice Mallardo. Ieri pomeriggio in aula il collaboratore ha tentato di ricostruire i rapporti tra le famiglie. In realtà poche parole e poco chiare.

 

Un interrogatorio dove i “non mi ricordo” e i “non lo so” si sono susseguiti spesso. Il pm Maria Cristina Ribera ha incalzato Vassallo così come l’avvocato Giuseppe Pellegrino che ha tentato di dimostrare l’estraneità dei suoi assistiti agli affari della cosca. Ma Vassallo ha insistito su un punto: Domenico il collocatore era un affiliato al contrario del figlio Alfredo.

 

I rapporti delle famiglie Aprovitola e Vassallo sarebbero nati per la vicinanza della società di calcestruzzi Tecnocem e la discarica del pentito, tutte situate in zona tre ponti di Parete nel territorio di Giugliano. Ottimi rapporti spiega il collaboratore che spesso e volentieri scatena in aula l’insofferenza di Alfredo il commercialista che ad un certo punto lascia anche l’aula. A breve dovrebbe essere ascoltato anche Giuliano Pirozzi, il pentito eccellente dovrebbe parlare dei rapporti tra gli Aprovitola considerati colletti bianchi della cosca e i Mallardo.

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