Si terrà a Napoli, al campo Virgiliano di Posillipo, e non a Marano la decima edizione del Meeting Internazionale Città di Marano. La perdurante indisponibilità dell’impianto maranese, che quest’anno è stato off-limits per le manifestazioni di atletica, ha costretto l’Atletica Marano, organizzatrice dell’evento insieme al comitato campano della FIDAL, a cambiare sede. L’evento, infatti, in programma mercoledì 9 settembre, dalle 15.30, si svolgerà al campo del Virgiliano, a Posillipo, una delle ultime strutture idonee rimaste utilizzabili nella provincia di Napoli.

L’evento giunge alla decima edizione, un traguardo storico, anche se rischia di essere l’ultima, viste le difficoltà di questi mesi legate all’impianto di Marano. “Quasi certamente sarà l’ultima edizione e se proprio dobbiamo chiudere vogliamo farlo raggiungendo la doppia cifra. La situazione a Marano non promette nulla di buono, i nuovi gestori dell’impianto realizzeranno un campo da calcio in erba sintetica e a quel punto potremo dire addio per sempre alle competizioni di atletica leggera. Pazienza, ce ne faremo una ragione. Una ragione dovranno però farsela anche gli amministratori e funzionari comunali, perché quella di Marano è una struttura che ci era invidiata in tutta Italia”.

Il programma della decima edizione del Meeting Internazionale Città di Marano, curato dal direttore tecnico, Mimmo Scognamiglio, vedrà dieci gare per gli uomini, otto per le donne e sei per la categoria cadetti. Le gare dei lanci, che sono una costante del Meeting di Marano, anche perché la società organizzatrice ha una buona scuola che ha sfornato nel corso degli anni numerosi talenti, come al solito saranno tra le gare clou della manifestazione. Nel disco femminile si sfideranno le atlete che sono salite sul podio agli Assoluti di Torino. La campionessa italiana in carica, medaglia di bronzo alle Universiadi di luglio in Corea del Sud, Stefania Strumillo, contro la primatista stagionale e pluricampionessa italiana della specialità, Valentina Anniballi, e la medaglia di bronzo di Torino, Valentina D’Urzo, atleta di casa che gareggia con i colori della Studentesca Ca. Ri.Rieti.

Nel martello, gara che assegna anche il trofeo intitolato alla memoria di Luigi Morra, un operatore della Rai che ha sempre collaborato alla divulgazione dell’evento maranese, si segnala la presenza di Simone Falloni, vice primatista stagionale e vice campione italiano della specialità. La gara di maggior tasso tecnico sarà quella dei 3000m dove gli italiani dovranno vedersela con gli specialisti africani. Altre gare che si preannunciano interessanti sono i 400m ostacoli femminili e i 400m maschili e femminili, in cui, in quest’ultima gara, sarà presente l’atleta di casa, Federica Matera, che proprio domenica sera a Isernia ha stabilito il nuovo record regionale della specialità.

Alla conferenza di presentazione, che si è svolta questa mattina nella sede Coni di Napoli, sono intervenuti anche il delegato provinciale del Coni di Napoli, Sergio Roncelli, e il presidente della FIDAL Campania, Sandro Del Naia. “Complimenti agli organizzatori, che in un periodo di crisi hanno saputo realizzare un evento così importante dimostrando grandi capacità – ha spiegato Roncelli -. Siamo andati a parlare con il sindaco di Marano e abbiamo aperto un dialogo costruttivo che può portare a risolvere le questioni legate alla struttura del comune”. Quale può essere la soluzione lo ha spiegato Sandro Del Naia: “C’è un terreno adiacente allo stadio che è di proprietà del Comune di Napoli, che ha chiesto al Comune di Marano di sfruttarlo. Potrebbe essere realizzato lì un campo per i lanci, che permetterebbe, anche con le modifiche previste allo stadio, di mantenere l’omologazione e far proseguire l’attività. La situazione dell’atletica in regione è complicata, in tutte le province. Anche a Napoli ci sono difficoltà per le note vicende legate al San Paolo e al Collana, per non parlare delle strutture di Bagnoli, nate già con l’impossibilità di far praticare i lanci e mai utilizzate. Nonostante questo, nel 2015 abbiamo avuto otto atleti azzurri. Il movimento è vivo, si deve lavorare sulle strutture, in sinergia con le istituzioni”.

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