Giugliano. C’è preoccupazione nell’area a nord di Napoli tristemente nota come Terra dei Fuochi. Il motivo è la nomina di Donato Cafagna commissario per la vicenda roghi, a commissario di Pompei, comune nel quale è stato sciolto il consiglio comunale. Le associazioni ambientaliste temono che si possa trascurare la grave situazione che in queste settimane ha avuto un nuovo triste picco.

“E stata una estate rovente – ha spiegato Lucia De Cicco, dell’associazione eco della fascia costiera – Speriamo che non venga meno l’attenzione sul territorio o che non si vogliano spegnere i riflettori su questa triste vicenda. C’è da dire anche la la prefettura ci ha lasciato soli e non ha dato il giusto sostegno alle attività di contrasto”.

Cafanga invece rassicura: “Ho svolto varie riunioni in questi giorni e seguo la vicenda passo dopo passo. Riuscirà a seguire sia il comune sia la terra dei fuochi, non c’è nessun accavallamento. L’attenzione resterà alta”.

I timori però restano perché nonostante le continue riunioni che oramai si susseguono da anni non sembra in realtà cambiato nulla. Non sono bastati ne fondi stanziati a valanga né i pattugliamento dei militari.

Angelo Ferrillo, esponente dell’associazione Terra di Fuochi dichiara: “Cafagna è passato a fare il commissario di Pompei e tanto basta a dare l’idea di quanto serie siano queste nomine. Cafagna è un bugiardo. Dopo aver mentito sulla situazione per terra dei fuochi ora andrà a fare altri danni a Pompei. La solita vergogna all’italiana. Se avesse lavorato per un azienda privata sarebbe stato licenziato al primo anno. Ma come tutti i “parassiti” di Stato il governo ha dovuto trovargli comunque una collocazione. E così va avanti l’Italia, un paese ridotto a competere col quarto mondo”.

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