E’ stata intensa la partecipazione dei cittadini all’ assemblea NO ALLA CAMORRA, tenutasi ieri sera presso la biblioteca comunale di Giugliano. L’incontro lanciato dall’associazione Polis ha visto la partecipazione delle associazioni cattoliche, associazioni culturali, ricreative, sportive, sindacati e basi confederali, associazioni di categoria e di commercianti e soprattutto le istituzioni. Presenti anche i consiglieri regionali e comunali di Giugliano e Mugnano.

Tanti gli ospiti intervenuti e i temi trattati, come la collaborazione cittadina citata da Francesco Cacciapuoti, fondatore di Polis, che chiede più collaborazione ai cittadini appunto e alle amministrazioni, e da Tommaso Morlando, direttore di Informare, che chiede aiuto alle nuove generazioni: “La politica delle nostre zone ha il dovere di fare il possibile, di essere trasparente, di fare buon governo.” Francesco propone scuole aperte che rappresentino, oltre a centri di cultura, presidi di legalità: “Impegno, partecipazione, diritto al lavoro e diritti alla scuola. Resistiamo e liberiamoci dall’ idea di non poter cambiare le cose”, queste le sue parole.

Claudio Stanzione, di Presidio Libera Giugliano, tiene a sottolineare che l’obiettivo di quest’assemblea è quello di organizzare un corteo anti camorra, il 31 marzo. Un corteo che permetta ai cittadini di recuperare gli spazi sottratti, e invita alla partecipazione massiva.

Tra i tanti temi toccati, anche quelli del potere che hanno i camorristi sulla gente comune. È proprio Luigi Leonardi, sotto scorta, a parlarne. Perché se è vero che l’unica strada è denunciare, è la politica a dover dare gli strumenti, perché “non si può combattere una guerra con le fionde.” Alle telecamere di teleclub Italia ha poi raccontato di quanto la camorra sia cambiata, evoluta. “Non me la sento di dare la responsabilità ai cittadini, è la politica che deve prendersi le proprie responsabilità. Mi manca la mia quotidianità, è stato uno sconvolgimento terribile. Non mollate.”

In ricordo delle vittime innocenti mietute dalla camorra sono intervenuti Angelo Morlando, fratello di Mena, e Francesco Clemente, che ha speso parole commuoventi: ” ho perso mia madre, Silvia Ruotolo quasi 20 anni fa. Io avevo 5 anni e mia sorella 10, e proprio lei ci aspettava al balcone mentre tornavo da scuola mano nella mano con mia madre. Sotto casa hanno sparato 41 colpi all’impazzata e l’11 giugno 1997 la camorra ha ammazzato una donna innocente. I camorristi erano al posto sbagliato nel momento sbagliato, non le vittime. Portando avanti la sua memoria portiamo avanti il ricordo di tutte le altre vittime innocenti della criminalità. Perché mostri non si nasce, ma si diventa.”

Questa è una battaglia alla legalità che deve essere quotidiana ci ricordano Francesco Emilio Borrelli, consigliere comunale, aggiungendo anche che gli inceneritori non saranno realizzati: ” anche questa è una vittoria” e Alessandra Clemente, assessore alle politiche giovanili del comune di Napoli, che si complimenta con la città “Perché  Giugliano è terra di uomini e donne liberi.” Mentre il Sindaco di Mugnano, Sarnataro, denuncia la disattenzione: “Mugnano ha visto giorni difficili”, dice.

Molto sentito l’ intervento di Gianni Sorino, di Libera Contro Le Mafie, che ci invita a saldare il territorio e a fare bene tutti insieme perché: “La vostra battaglia è la nostra battaglia. Dobbiamo trasformare le terre di camorra in terre di persone che si vogliono bene.”

Non sono mancate le critiche, le richieste di ascolto per le istituzioni, la paura della disperazione e del clientelismo.
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