Sette minuti di applausi dopo la proiezione del film “The tale of tales” diretto da Matteo Garrone. Al pubblico in sale è piaciuto il fantasy tratto dalle fiabe di Giambattista Basile. Un lavoro cinematografico complesso. Effetti speciali, un cast internazionale e la traduzione di fiabe in lingua napoletana del ‘600 in inglese. Il favolista giuglianese arriva a Cannes e lo fa attraverso l’intuizione del regista di Gomorra e Reality, di mettere su pellicola le fiabe del pentamerone.

Così com’è accaduto per Cenerentola e la Whalt Disney, anche questa volta il mondo intero rivivrà attraverso l’arte cinematografica e la magia di tre storie in cui i personaggi come regine, orchi, fate, munacielli, passano, questa volta, da Red Carpet di Cannes.  Il lavoro di selezione delle tre fiabe è stato difficile per gli sceneggiatori che hanno riservato un finale rivisitato, ma sempre rispettando l’opera del Basile. “Lo cuneo de li cunti” nato tra le strade della città di Giugliano, nel 2015 è diventato “the tale of tales” ad opera di star internazionali. Da Giugliano a Cannes per poi essere distribuito in tutto il mondo e Garrone conosce benissimo le origini del suo capolavoro cinematografico. Adesso

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