C’era una volta il giardino del primo circolo didattico di Giugliano, dove si ergevano pioppi secolari e dove i bambini dell’istituto amavano scorrazzare e giocare. Tutti i Giuglianesi lo ricordano con affetto. Poi, l’area verde venne sacrificata, gli arbusti vennero abbattuti sotto gli occhi sconcertati dei residenti per la realizzazione di un’arteria stradale, di cui, ancora oggi, non si conosce l’utilità. Mesi e mesi di lavori in concomitanza al restyling di Piazza Gramsci. Sarebbe dovuta servire a questo e quello, ma in realtà, ad oggi, non serve nulla. Il risultato: una strada chiusa da una transenna, inaccessibile, buia e deserta. Questo fino a quando, la struttura in ferro che vieta l’accesso all’area non è stata divelta,  la transenna rotta e la strada presa d’assalto senza autorizzazione. Oggi la via si presenta così: degrado, spazzatura, scritte, bottiglie rotte e addirittura un divano.  La zona è diventata, ormai, ritrovo di giovani che approfittano dell’assenza di auto in transito per giocare a pallone di giorno, mentre nel buio della sera, si approfitta per fumare e bere birra. Uno scenario poco piacevole, sopratutto se si pensa che il tutto accade in pieno centro cittadino, nei pressi della scuola elementare, vicino alla principale piazza della città e sotto gli occhi del passeggio quotidiano. Uno spreco di soldi ed energie consumatosi sotto gli occhi di tutti. Peccato per quell’area verde tenuta bene, in cui i bambini amavano giocare, dove l’ossigeno lo si poteva respirare a pieni polmoni, luogo di ricordi per la stragrande maggioranza dei Giuglianesi. Quel posto oggi è solo una distesa di cemento, inutile cemento.

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