Giugliano. Al nord sono una risorsa turistica, qui, il nostro lago, il Lago Patria, è uno scarico fognario. Sempre più verde, sempre più maleodorante, sempre più abbandonato.  La riflessione parte naturalmente ad ogni stagione estiva, quando si aprono i giornali e si leggono le cifre degli introiti turistici dei laghi del nord. Risorsa economica e bellezza paesaggistica 365 giorni l’anno, alla portata di tutti, e per tutte le stagioni.

Il Lago Patria è una pattumiera a cielo aperto, a differenza anche dei vicini curati e protetti lago Lucrino e d’averno nei campi Flegrei,  è sempre meno valorizzato, nonostante dal 1999 faccia parte della Riserva naturale Foce Volturno – Costa di Licola, un’area regionale protetta.

Meno valorizzata anche tutta la zona circostante, aree che potrebbero essere adibite al relax delle famiglie campane ed innescare quel turismo culturale di cui tanto si parla, ma che si fa fatica a far decollare. A proposito di cultura, a due passi dal lago c’è un’area verde con la tomba di Scipione l’africano, da questa singolare vicinanza, si potrebbe attivare, un polo turistico, che tenga presenta la bellezza paesaggistica e la forza storica del nostro comprensorio.

Qui i romani incantati dalla bellezza dei tramonti, dalla salubrità dell’aria e dalla fecondità delle terre fondarono Liternum. Si, il tramonto a Lago Patria è oggettivamente, meraviglioso. Sarebbe perfetto per una di quelle foto che si postano sui social, degno delle mete costose e affascinanti che tutti conosciamo. Chissà forse la prossima estate. Si un’altra stagione estiva sta finendo è il Lago di Patria, questo il suo vero nome, dorme solo, tra sporcizia e pesci che scappano verso il mare.

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