Giugliano. Sfruttamento della manodopera e braccianti costretti a lavorare in condizioni terribili, scatta il blitz anti caporalato dei carabinieri. I militari dell’Arma delle stazioni di Qualiano e Varcaturo, coordinati dal capitano Antonio De Lise della Compagnia di Giugliano, con il supporto dei colleghi del Nil (Nucleo Ispettorato Lavoro) sono intervenuti in un’azienda agricola di Giugliano che adoperava manodopera “in nero” di  cittadini extracomunitari di varia etnia, in condizioni di salute e sicurezza precarie, dopo averli prelevati con il loro furgone dalla strada.

I carabinieri, dopo aver accertato il “sistema” con servizi di osservazione, sono intervenuti bloccando l’attività. Sul posto sono stati trovati intenti al lavoro 12 operai, tutti extracomunitari e privi del permesso di soggiorno. I lavoratori, in grado tutti di parlare e comprendere la lingua italiana, una volta interrogati hanno evidenziato in maniera inequivocabile le condizioni di sfruttamento alle quali venivano costretti a lavorare.

Nello specifico, i militari hanno scoperto che i datori di lavoro, approfittando delle condizioni di forte indigenza dei lavoratori, anche dei lavoratori assunti a tempo determinato, elargivano la somma netta di 30 euro al giorno per più di 8 ore di lavoro, somma palesemente difforme da quanto previsto dal contratto nazionale. Inoltre, non veniva concesso a nessuno dei lavoratori il riposo settimanale e risultavano acclarate violazioni della normativa in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro quali la mancanza dei sevizi igienici. Per i bisogni fisici, infatti, c’era solo una fossa comune.

Il pm della Procura di Napoli Nord ha dunque disposto gli arresti domiciliari per due datori di lavoro. Ora si attende l’udienza di convalida.

 

 

 

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