Giugliano. La certezza per il momento non c’è. Ma l’ipotesi è rimbalzata di bocca in bocca tra gli investigatori. Ieri pomeriggio i carabinieri dell’Arma avrebbero interrotto un vero e proprio summit di camorra. Quattro pregiudicati – tra cui il figlio di Paparella, Nello Di Biase, e Domenico Smarrazzo, detto Sce Sce – erano rinchiusi in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina. L’unico che non era stato perquisito. L’unico che non era stato aperto su ordine dei militari dell’Arma.

Soltanto dopo circa mezz’ora di insistenti richieste, i carabinieri sono riusciti ad entrare nell’abitazione. Ma gli indizi non si fermano qui. Poco prima, all’interno dello stesso edificio, è stata scovata un’arma nascosta nel sottotetto. Cosa ci facevano quattro pregiudicati chiusi un appartamento? E perché quell’arma nascosta? Gli investigatori stanno cercando di rispondere a questi interrogativi.

Per il momento la vicenda resta avvolta da un alone di mistero, ma è forte il sospetto che i quattro possano appartenere a un nuovo gruppo emergente, lo stesso che avrebbe sancito una scissione all’interno della storica cosca dei Mallardo. Un gruppo, battezzato delle “Paparelle” per la sua fedeltà al vecchio ras scomparso, che avrebbe scelto proprio le Palazzine Ina Casa di via Montessori come sede decisionale. E chissà se, dopo gli agguati a Gennaro Catuogno, detto ‘O Scoiattolo, e a Nello Di Biase, la zona d’edilizia popolare di via Montessori non diventi teatro di una nuova faida di camorra.

 

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