ROMA. (26 MAR.) Una lettera aperta al presidente del Giugliano calcio, Salvatore Sestile, dopo la sua decisione di ritirare la squadra cittadina dal campionato di Eccellenza, a seguito degli episodi di violenza avvenuti durante la partita con il Volla. L’ha scritta Giovanna Palma, deputata del Pd, di Giugliano, che invita il presidente Sestile a non perdere la voglia di lottare.

“Signor presidente, capisco e concordo con la sua scelta – esordisce la giovane parlamentare -. Le scene che abbiamo visto domenica sono inaudite e vergognose. Un campo di calcio dovrebbe essere teatro di lealtà, luogo di svago e gioco, esempio di agonismo nell’onestà, di competizione vigorosa ma civile. Quello che è accaduto, invece, con la vera e propria aggressione fisica ai calciatori e ai dirigenti da parte di alcuni tifosi è un atto vile, di profondo degrado umano, di barbarie.

Da giuglianese non ho paura di dire che mi sono vergognata, e come me, sono certa, tutti i miei concittadini che vivono nel solco dei valori della convivenza civile, della correttezza, e che animano la passione sportiva con emozione e rispetto.

Per questo, signor presidente, come le dicevo, trovo comprensibili le sue ragioni. Profondere sforzo, come lei ha fatto, per la ricostruzione di un cammino sportivo, in un luogo che ha raggiunto anche vette importanti; farlo senza sostegni, senza impianti, senza scopo di lucro, ma solo per amore dello sport e della città, ed essere, poi, ripagati con gesti che colmano di vergogna, provoca amarezza e delusione.

La sua scelta ha, poi, anche un altissimo valore simbolico. Non è una resa ma una sfida. Bisogna che le comunità siano degne degli sforzi che si fanno. Bisogna crescere insieme.

Lei, signor presidente, ha dichiarato chiusa la stagione agonistica del Giugliano calcio, e ha messo la parola fine alla sua esperienza di presidente.   Io, però, mi auguro che non chiuda del tutto le porte alla speranza e all’impegno. Gli episodi come quelli di domenica ci dicono, drammaticamente, che c’è molto lavoro da fare. Un lavoro sociale, un lavoro culturale, un lavoro su cui la pratica sportiva, e il calcio, come veicolo di grandi passioni popolari, possono incidere. Scoraggiarsi è umano, reagire anche. Ma poi arriva il tempo per ragionare. Io spero che – fermo restando l’importanza del suo gesto – lei voglia restare ancorato alla comunità di Giugliano e voglia continuare a dare il suo contributo per la crescita civile e morale della città. Spero che voglia farlo anche per non dichiararsi, tutti insieme, sconfitti di fronte ai violenti. Possiamo vincere solo se non perdiamo la voglia di lottare”.

 

COMUNICATO STAMPA

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