Trema il palazzo comunale. L’aria che tira tra i corridoi di Corso Campano è tesa. I 120 indagati, numeri scaturiti dall’indagine durata un anno, rischiano il rinvio a giudizio per truffa. La decisione spetta al giudice che dovrà esaminare caso per caso, prendendo in esame tutte le posizioni dei dipendenti comunali assenteisti. Di questi, 70 sono stati denunciati nel dicembre del 2015 e 18 sono stati sospesi dal lavoro per effetto dell’ultimo blitz.

Ma la vicenda non è affatto finita qui. Gli indagati sono, appunto, sotto la lente della magistratura ed è probabile debbano affrontare anche un processo. Di sicuro ci saranno posizioni che passate al vaglio dei magistrati saranno messe da parte e sarà predisposta l’archiviazione per altri invece no. Del gruppo, ovvero della metà di tutti i dipendenti comunali, la peggiore posizione è quella proprio dei 18 sospesi. La gravità degli atti compiuti hanno persuaso il g.i.p. a predisporre per loro la sospensione immediata.

Ieri, intanto, ci sono stati gli interrogatori. Molti hanno fatto scena muta, altri, come la dipendente sorpresa al gratta e vinci, hanno spiegato la loro posizione. Secondo la dipendente, difesa dall’avvocato Vittoria Pellegrino, il cartellino sarebbe stato timbrato prima dell’orario di lavoro ufficiale ovvero alle 7.45, anziché alle 8. L’uscita di pochi minuti sarebbe quindi, secondo lei, quasi giustificata. Insomma un caso che fa ancora discutere e che sta riempiendo le pagine di cronaca delle tv nazionali.

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