E’ morto Gianni Boncompagni. Nato nel 1932, aveva 84 anni. È considerato tra i grandi innovatori dello spettacolo italiano, oltre che grande autore e regista. Ma di cos’è morto l’autore televisivo? Quanti anni aveva? Era malato?

La morte

La notizia è stata data dalle figlie Claudia, Paola e Barbara: “Dopo una lunga vita fortunata, circondato dalla famiglia e dagli amici se n’è andato papà, uomo dai molti talenti e padre indimenticabile”. La camera ardente per Gianni Boncompagni sarà allestita martedì 18 aprile a Roma, alle 12, nella sede Rai di via Asiago 10.

Tantissime le reazioni dal mondo dello spettacolo alla notizia della sua morte: “E’stato un pilastro, ha segnato la storia della radio e della tv”, dice affranto Pippo Baudo apprendendo la notizia della scomparsa di “un grande amico”. “Boncompagni mi ha accompagnato per tutta la mia vita”. Così il conduttore Giancarlo Magalli ha ricordato l’amico e ha aggiunto: “Lascia un’eredità che molti capiranno tra qualche anno. É sempre stato molto avanti rispetto a tutti. É stato sempre un inventore, un creatore di cose belle”.

La malattia

Gianni Boncompagni è morto all’età di 84 anni. Ancora non sono state rese note le cause della sua morte dai familiari e non è detto che lo facciano, ma pare che soffrisse da tempo di una patologia tumorale con cui combatteva. Nonostante la malattia che lo devastava, però, era ancora in attività come paroliere e autore di canzoni.

Info wikipedia

Le origini

Nato in Toscana, ad Arezzo, nel maggio del 1932, da padre militare dei ruoli amministrativi e madre casalinga, a 18 anni si trasferì in Svezia, dove visse dieci anni svolgendo vari lavori, diplomandosi all’Accademia svedese di grafica e fotografia, e iniziando l’attività di conduttore radiofonico per la radio svedese. Durante questa esperienza, ottenne un’intervista dal sociologo Danilo Dolci che riscosse molto successo. In Svezia si sposa con un’aristocratica e ha da lei tre figlie, tra cui l’autrice televisiva Barbara. La moglie lo lascerà di lì a breve, e lui chiederà e otterrà la patria potestà, crescendo le figlie da ragazzo padre in Italia.

In Rai

Tornato in Italia, vinse nel 1964 il concorso RAI per programmatore di musica leggera, ed iniziò a lavorare nella radiofonia RAI dove ebbe un grandissimo successo assieme a Renzo Arbore, nei programmi culto a cavallo tra gli anni sessanta e settanta come Bandiera Gialla e Alto gradimento, determinanti per la diffusione della musica beat in Italia. La coppia creò un nuovo modo di fare intrattenimento, basato sul non-sense, sulla creazione di tormentoni, sull’improvvisazione e l’imprevedibilità.

Nel 1965 debuttò anche come cantante, con il nome d’arte di Paolo Paolo, incidendo per la RCA Italiana. Sua è anche la voce nella sigla della Guapa.

Nel 1977 Boncompagni approda sugli schermi tv della RAI, dove conduce il programma musicale Discoring, anche questo di straordinario successo: fu uno dei primi programmi musicali destinato a un pubblico esclusivamente giovanile, con un proprio gergo, e con le ultime tendenze del momento sia musicali sia nell’abbigliamento.

Da allora le esperienze televisive si susseguirono continuamente: Superstar e Drim nel 1980 e poi, per quasi 10 anni in coppia con Giancarlo Magalli come autore, Sotto le stelle e Che Patatrac nel 1981, Illusione, musica, balletto e altro nel 1982 e Galassia 2 nel 1983.

Oggi è conosciuto soprattutto come autore e regista di trasmissioni di grande successo popolare: Pronto, Raffaella? che consacrò la sua ex compagna Raffaella Carrà (1983/1985).

Alla Mediaset

Risale al 1991 il passaggio alle reti Fininvest (oggi Mediaset) con Non è la RAI: l’ennesimo programma di culto con Enrica Bonaccorti, Antonella Elia, in onda da quell’anno fino al 1995. In quelle quattro edizioni Boncompagni è stato sempre al centro delle attenzioni dei media a causa degli scandali legati al programma condotto dalla ancora minorenne Ambra Angiolini. Lo stesso anno realizzò anche Primadonna con Eva Robin’s, Bulli & pupe (estate 1992)e poi Rock ‘n’ Roll (1993), praticamente degli spin-off nati dal successo della trasmissione pomeridiana. Il suo alter ego in quel periodo era Irene Ghergo, coautrice dei suoi programmi.

Il ritorno da “Mamma Rai”

Tornato in RAI, nel 1996 e 1997 diresse Macao, con Alba Parietti nella prima edizione e nella seconda con “PI” (personaggio creato graficamente per sopperire all’abbandono della Parietti), tutto sommato una variante del modulo di Non è la Rai, con comici, canzoni, ritornelli e un pubblico di figuranti-protagonisti, dove per la prima volta usò anche personaggi maschili.

Nel 1998 realizza per Rai 2 il programma di prima serata Crociera condotto da Nancy Brilli; gli ascolti sono molto bassi e la trasmissione viene soppressa dopo una sola puntata. Nello stesso anno ha fatto parte della Commissione Artistica del Festival di Sanremo 1998 ed ha collaborato con Piero Chiambretti per Chiambretti c’è.

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