Avellino. Licenziati all’Asl 7 dipendenti tra infermieri ed impiegati, i “furbetti del cartellino” finiti nell’ inchiesta “Budge malati” sono stati cacciati dall’azienda.

Secondo la Repubblica il manager Mario Ferrante avrebbe annunciato l’adozione dei drastici provvedimenti nel corso di una conferenza stampa. “E’ un atto dovuto, ma siamo solo all’inizio.”, ha spiegato Ferrante, il quale aggiunge che ora saranno colpiti i livelli più alti, ossia i direttori di struttura che non hanno vigilato sul comportamento dei dipendenti scorretti.

Non c’entra la nuova legge sui licenziamenti lampo per i fannulloni che andrà in  vigore a breve nella pubblica amministrazione. Sarebbe, invece, l’ epilogo – ha chiarito il manager dell’Asl avellinese – degli accertamenti compiuti dalla commissione disciplinare interna dell’azienda all’indomani del blitz della Mobile che scoprì un paio di mesi fa i “furbetti del cartellino”. Dunque l’inchiesta della Procura di Avellino , che portò alla denuncia di ventuno dipendenti dell’Asl, non è ancora conclusa.

Ferrante ha smentito anche la circostanza che i licenziamenti siano da mettere in relazione con le imminenti nomine nella sanità campana che dovrà adottare il governatore De Luca. ” Ma i licenziamenti saranno contestati”, ha preannunciato l’avvocato Dello Russo. “Assurdo che si arrivi ad un provvedimento così drastico – spiega il legale – quando l’indagine della magistratura ordinaria è ancora provvisoria”.

Nei confronti dei licenziati era già scattata la misura cautelare interdittiva della sospensione dal lavoro. L’accusa, per tutti gli indagati, è quella di truffa ai danni dello Stato. Ulteriori provvedimenti sono stati annunciati dal commissario Ferrante nei confronti di altri dipendenti coinvolti: si tratta di quattro dirigenti amministrativi, coadiutori, operatori tecnici, ausiliari che nell’arco dell’ ultimo anno si assentavano normalmente dal lavoro anche per molte ore nell’arco della stessa giornata, dopo aver timbrato il budge o affidandolo a colleghi a cui successivamente avrebbero ricambiato il favore.

Un comportamento consolidato –  aveva commentato il procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo – sprezzante delle regole e di ogni possibile controllo”. Infatti, anche se a conoscenza delle indagini, i “furbetti del cartellino” si mostravano sfrontati alla telecamera collocata all’interno della sede dell’ Asl.

Gli avvocati degli indagati annunciano un ricorso d’urgenza ex articolo 700 teso ad ottenere il ritiro dei provvedimenti. “I provvedimenti – Ettore spiega Dello Russo, che difende tre dei sette licenziati – presentano numerosi profili di illegittimità. Si basano su un’attività probatoria tutta ancora da verificare, al fine di stabilire con certezza eventuali profili e gradi di responsabilità delle persone indagate.”

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