Colpo di scena oggi nel processo sul caso della piccola di Caivano. Pietro Loffredo, il padre di Fortuna, la bimba uccisa nel 2014 al parco Verde, intende rinunciare alla costituzione di parte civile nei confronti dell’uomo accusato del delitto, Raimondo Caputo detto Titò.

Il suo legale Sergio Pisani, – come riporta l’Ansa – nel corso dell’udienza davanti alla terza sezione della Corte d’Assise di Napoli, ha formalizzato la richiesta precisando che Loffredo non ritiene l’imputato responsabile dell’omicidio. L’uomo infatti ipotizza che ad uccidere la bimba sia stato un altro inquilino dell’edificio.

Nel corso dell’udienza di oggi un testimone, Massimo Bervicato, che abita anch’egli nell’edificio dove abitava la piccola Fortuna ha sostenuto che quando la bimba precipitò dal palazzo Titò si trovava in strada insieme con la propria figlioletta, una circostanza che tuttavia non aveva riferito nel corso degli interrogatori svolti durante le indagini preliminari.

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