“Dopo Sarno e la Sardegna, i prossimi ad essere colpiti potremmo essere noi”. Con questa motivazione i cittadini di Torre Caracciolo, l’antica frazione collinare di Marano, hanno organizzato stamani un sit-in davanti alla sede del municipio. Poi la protesta si è spostata all’interno della sala giunta, dove non sono mancati i momenti di tensione. I residenti della collina reclamano da tempo il completamento del tratto fognario e la messa in sicurezza delle zona, ritenuta dagli esperti ad elevato rischio idrogeologico. I lavori sono fermi al palo da tempo, poiché il tratto fognario di quella zona è strettamente interconnesso con quello di Napoli, anch’esso non ancora ultimato.

 

 

Le richieste dei cittadini. I manifestanti hanno chiesto all’amministrazione comunale di Marano, anche alla luce di un recente contatto avuto con i tecnici ministeriali, di impegnare parte delle compensazioni ambientali (4 milioni e 500 mila euro) per il completamento delle fogne della collina. Il sindaco della città, Angelo Liccardo, dopo un lungo e tribolato confronto, si è reso disponibile a sondare l’ipotesi caldeggiata dai cittadini o, in alternativa, “di provare ad attingere dai fondi che il governo si avvia stanziare per i comuni italiani a rischio idrogeologico”.

 

 

 

Ore 9.50 – “La gente della collina scende a valle”. Stamani, davanti alla sede del municipio, l’ennesima manifestazione indetta dai cittadini della zona collinare, che da anni reclamano il completamento del tratto fognario di via Torre Caracciolo e la messa in sicurezza della zona. “L’amministrazione comunale – recita il manifesto sottoscritto dai promotori dell’iniziativa – ha deciso che i fondi delle compensazioni ambientali stanziati dal ministero dell’Ambiente non saranno utilizzati per il completamento dell’anello fognario di Torre Caracciolo. Intanto i rischi idrogeologici continuano ad essere elevati. Dopo i tragici eventi che hanno colpito la Sardegna, reclamiamo con ancor più forza il nostro diritto ad ottenere il completamento di lavori fermi ormai da anni, per la messa in sicurezza di un territorio tra i più a rischio della Campania”.

 

La posizione dell’amministrazione comunale. Il sindaco Angelo Liccardo, che nei giorni scorsi ha incontrato gli amministratori e i tecnici del Comune di Napoli, ha più volte sottolineato “l’impossibilità tecnica di poter dirottare i fondi delle compensazioni ambientali sul tratto di via Torre Caracciolo”, ribadendo che qualsiasi intervento è subordinato alla “preventiva costruzione di un collettore fognario sul versante napoletano della collina”. Lavori che sono di competenza del Comune di Napoli, ma non ancora avviati stante il contenzioso instauratosi tra la ditta Sogesid e l’ente pubblico partenopeo.

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