E’ finito in manette un imprenditore giuglianese per gli atti intimidatori nei confronti dell’imprenditore fiorentino Andrea Bacci. Nella serata di ieri militari del gruppo investigativo criminalità organizzata (Gico) della Guardia di Finanza di Firenze hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze, Anna D. Liguori, su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, nei confronti di due persone, per le ipotesi di reato di concorso in estorsione continuata.

Il debito. Durante la notte i militari del Gico hanno eseguito diverse perquisizioni. Andrea Bacci, patron della Lucchese Calcio nonché amico di Matteo Renzi, è stato recentemente indagato per la bancarotta della Coam Costruzioni di Rignano sull’Arno (Firenze). A finire in manette Pasquale D’Alterio, imprenditore di origini giuglianesi che reclamava un credito di 270.000 euro nei confronti di Bacci. Per recuperare i soldi l’imprenditore avrebbe coinvolto un uomo di 48 anni, Giuseppe Raffone, originario della provincia di Catania, con precedenti per estorsione, detenzione di armi e droga, che avrebbe organizzato l’attacco nei dettagli.

Le intimidazioni. Dopo le intimidazioni di cui è stato vittima a fine gennaio, per l’imprenditore Andrea Bacci è scattato il programma di tutela da parte delle forze dell’ordine, disposto dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Alesso Giuffrida. È stata disposta da allora una maggiore vigilanza per i luoghi abitualmente frequentati da Bacci, compresa l’abitazione e la ditta di pelletteria alle porte di Firenze. Lunedì 23 gennaio, in pieno giorno, ignoti hanno esploso tre colpi di pistola contro la ditta Ab Florence, due dei quali hanno raggiunto i vetri della Mercedes dell’imprenditore parcheggiata nel piazzale. Nella notte tra lunedì 23 e martedì 24 gennaio ignoti hanno sparato altri sei colpi di pistola contro l’insegna della ditta.

L’inchiesta su Bacci. L’imprenditore Andrea Bacci, con altre sei persone, risulta indagato in un’inchiesta della Guardia di Finanza di Firenze per reati che vanno dalle false fatture al ricorso abusivo del credito. Bacci è stato indagato come amministratore della Coam di Rignano sull’Arno, una società di costruzioni edili che ha avuto accesso alla procedura fallimentare. Lo scorso 10 gennaio, Bacci è stato perquisito dalla Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Firenze nell’ambito dell’indagine condotta dal pm Christine Von Borries.

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