Napoli. “Il clan Vastarella ha la disponibilità di case blindate nel rione Sanità per gestire i traffici di droga e custodire grandi quantitativi di stupefacente prima dello smercio”. Sono le dichiarazioni – riportate da Il Roma – del neo pentito Rosario De Stefano, colui che face la “filata” per i killer del boss Pietro detto “Pierino” Esposito. La decisione dell’uomo è arrivata l’altra settimana. Una scelta preso dopo il pentimento del boss Carlo Lo Russo e le dichiarazione dell’ex moglie Antonella De Musis (poi compagna di Lo Russo) ed il rischio di un ergastolo o 30 anni in carcere.

Quasi in contemporanea è arrivata pure la decisione di Antonio Lo Russo, detto Tonino, figlio del collaboratore di giustizia Salvatore e reggente dei “Capitoni” di Miano per alcuni anni prima della cattura a Nizza. Adesso la Dda sta cercando di ricostruire il business milionario della cosca e l’organizzazione militare. De Stefano era un rapinatore dalle frequentazioni sporadiche con i camorristi. Poi fece il grande salto dopo i contatti con la De Musis e l’omicidio Esposito (in foto).

Intanto nel rione continua la feroce guerra di camorra. Attualmente lo scontro è tra i Vastarella ed i Sequino. L’ultimo delitto, a quanto pare, è quello dove è morto Antoino Bottone ai Colli Aminei. Salvo solo per un caso in quella sparatoria Daniele Pandolfi, anche lui ritenuto legato ai Vastarella. Lo scontro è partito il 31 agosto con l’omicidio di Vittorio Vastarella nella cosiddetta “strage delle Fontanelle”. In precedenza, invece, c’era stato l’allentamento degli Spina e di Walter Mallo.

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