Gennaro Esposito, presidente della Commissione Sport al comune di Napoli, è intervenuto sulle frequenze di Teleclubitalia nel corso di Club Napoli All News: “Ho appreso dall’Ansa la notizia del sequestro. A tutti i tifosi del Napoli diciamo che vogliamo che la squadra cittadina raggiunga i migliori risultati nazionali ed internazionali ma abbiamo verificato che c’erano delle sofferenze con dei conti non pagati con i canoni di concessioni, senza le giustificazioni per il mancato pagamento. Si parlava di alcuni lavori fatti dalla società ma io come presidente non ho mai avuto alcuna documentazione circa lavori eseguiti che si portavano in compensazione. Abbiamo portato prima alla Tommasielli e poi agli altri organi dirigenti le irregolarità contabili e poi le abbiamo segnalate perché è il nostro dovere farle. Io spero che sia un errore, una svista, se ciò non dovesse essere, come tutti i cittadini che pagano le tasse, le pagano per i servizi, anche il Calcio Napoli dovrà avere un comportamento corretto, anzi, dovrebbe essere d’esempio. Acqua del San Paolo? Il comune di Napoli si occupa di tutto quello che non è il campo di gioco quindi il comune paga la struttura, la luce, la manutenzione straordinaria nonostante le difficoltà. Lo stadio ci costa 7 milioni di euro all’anno. I costi gravano su tutti i cittadini. De Magistris? Non ho avuto modo di parlare con il sindaco di questa cosa. Io sto dal 2011 al comune, il problema dell’impianto è all’ordine del giorno nel consiglio comunale, nessun altro impianto riceve tutte queste cure. C’è un impianto a Scampia che necessita di 10mila € per diventare agibile e non riusciamo a reperirli però spendiamo milioni l’anno per il San Paolo. Quota? L’importo è di 5milioni di euro perché ci sono delle pendenze che risalgono fino al 2007. C’erano anche dei controcrediti che il Calcio Napoli diceva di vantare ma io non ho avuto alcuna documentazione. Corte dei Conti? Noi abbiamo comunicato a loro questa irregolarità, poi la CDC ha sequestrato i beni in via cautelare per poi sequestrare tutta la documentazione per vedere se è regolare o meno. Ci sarà un’udienza dove le parti in causa si chiariranno, se la corte dei conti ha voluto pignorare e questi soldi verranno trattenuti. Conoscendo le cifre del calcio io non credo che questi 5 milioni bloccheranno lo sviluppo del calcio a Napoli. Tutto questo è stato fatto per il bene dei cittadini. Da un punto di vista contabile spero che tutto si risolva per il meglio”.

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