MELITO – “Io questo territorio lo conosco. Questa era casa mia e me ne sono dovuto andare. E’ qui che avevo la mia azienda. E’ qui che ho subìto i tentativi di racket, ed è da qui che ho iniziato a denunciare i miei estorsori”. A parlare è Luigi Leonardi, noto testimone di giustizia, ospite a sorpresa del primo incontro organizzativo tra tutti i candidati della coalizione composta da demA, Melito Adesso e Rinnovamento melitese e capeggiata dall’aspirante sindaco di Melito Lello Caiazza.

“Io la camorra l’ho vissuta sulla mia pelle. Questa gente la conosco e la combatto nelle aule dei Tribunali guardandola negli occhi. E vi assicuro – ha proseguito Leonardi, da un anno costretto a vivere sotto scorta proprio per le sue denunce – che dove c’è la camorra non c’è sviluppo, non c’è crescita”.

Un racconto toccante. Una testimonianza che non ha lasciato indifferente il numeroso pubblico di candidati e simpatizzanti presenti, soprattutto perché dalle parole si è passati immediatamente ai fatti e agli impegni: “Ho deciso di metterci la faccia in prima persona in questa battaglia che state portando avanti con Lello Caiazza. Ho letto il suo programma e ciò che mi ha subito colpito, e che non riscontro praticamente mai nei politici, è l’aver messo al primo posto la sicurezza, la legalità e il contrasto alla camorra”. Quindi la proposta che ha immediatamente fatto esplodere un caloroso applauso tra i presenti. “Io sono convinto che vincerete e vi dirò di più. Per voi e per questo territorio sono anche disposto a fare, gratis, l’assessore alla legalità. Perché davvero è il momento di dire basta e cominciare anche a Melito questa rivoluzione, innanzitutto per i vostri figli”.

Dal canto suo, il verde Lello Caiazza, si è immediatamente detto onorato della disponibilità di Leonardi. “Se persone come lui – ha commentato il candidato sindaco – si avvicinano e sostengono spontaneamente il nostro progetto, vuol dire che siamo sulla strada giusta. Quella della libertà, dell’autonomia, della trasparenza e dell’interesse collettivo. Ma soprattutto – ha continuato – contro la camorra, contro i colletti bianchi e contro i gruppi familiari portatori di interessi privatistici”.

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