Indagini a tutto campo per dare un nome e un volto a chi ha ucciso la coppia di Melito.

I due, marito e moglie, secondo quanto raccontato dalla sorella della donna, sabato sera avevano un appuntamento con chi avrebbe poi dovuto acquistare la loro abitazione. Infatti, Luigi Simeone e Immacolata Assisi, avevano messo in vendita il loro appartamento di via Colonne per acquistarne uno ad Aversa, vicino alla sorella di lei.

E proprio intorno a questo appuntamento, dove pare ci dovevano andare anche degli amici, si sono focalizzate le indagini. Marito e moglie sono stati assassinati nell’auto di lui, un tassí.

Nella Fiat Multipla bianca, infatti, c’erano tracce di sangue. I poliziotti del Commissariato di Giugliano vogliono chiudere il caso. E secondo alcuni ci sarebbe già una pista ben delineata che porta all’omicidio d’impeto, scaturito, forse, dopo una lite, una discussione.

La prova è l’auto chiusa e parcheggiata sul ciglio della cava di Masseria Monticelli, le tracce di sangue fuori la vettura e i sette bossoli, calibro 7,65 repertati. Al vaglio degli inquirenti le ultime ore di vita della coppia. Quindi, secondo gli inquirenti, è possibile che i due coniugi siano stati assassinati nella vettura e poi i corpi gettati nella scarpata. Chi ha agito, forse, sapeva come muoversi. Conosceva alla perfezione la zona.

Gli inquirenti hanno escluso già dai primi momenti l’ipotesi dell’omicidio-suicidio, come sarebbe stata accantonata anche quella dell’usura: i tasselli del districato puzzle non si incastrano con la vita tranquilla e senza macchie delle due vittime.

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