Melito. E’ ritornato a casa questa mattina D.A., 16enne nipote dei superboss Raffaele Amato e Cesare Pagano (protagonisti della prima faida di Scampia). Il minorenne era ricoverato dallo scorso 20 giugno, giorno in cui i killer entrarono in azione in un appartamento di via Giulio Cesare uccidendo due persone: Mohammed Nuovo, originario del Marocco, ed Alessandro Laperuta, di Afragola, entrambi ritenuti vicini agli Scissionisti che controllano le piazze di spaccio melitesi.

Secondo gli investigatori, anche il 16enne sarebbe stato presente nell’abitazione. Una volta ferito, però, sarebbe stato caricato da un amico a bordo di uno scooter ma sarebbe giunto all’ospedale San Giuliano (colpito al torace) solo dopo un incidente stradale in via Di Giacomo.

Il ragazzino potrebbe essere stato colpito per sbaglio da un proiettile di rimbalzo visto che la prima pista investigativa segue l’ipotesi del regolamento di conti interno agli Amato-Pagano per un grosso quantitativo di droga scomparso (LEGGI qui). Il ragazzino, incensurato ma già seguito con attenzione dalle forze dell’ordine, si sarebbe ritrovato dunque a partecipare ad un summit dove il clima era abbastanza teso. Interrogato dagli inquirenti, non avrebbe fornito elementi utili per accertare le dinamica. I carabinieri della Compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Antonio De Lise, con il supporto dei colleghi del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna sono al lavoro per ricostruire il tutto.

Il “rampollo” della potente famiglia criminale dopo le prime cure al nosocomino giuglianese era stato traferito nella stessa giornata al Cardarelli di Napoli, dove negli ultimi giorni si era sottoposto ad un delicato intervento chirugico per evitare pericolose complicazioni a causa di un frammento di proiettile vicino al polmone. Oggi, dunque, il ritorno nella sua abitazione di Melito. Segno che D.A. è ufficialmente fuori pericolo di vita.

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