Napoli. Fiumi di droga a Napoli, batosta in vista per il clan Contini. Secondo quando ricostruito dall’Antimafia, la cosca del Vasto-Arenaccia (alleata nel cartello criminale denominato Alleanza di Secondigliano con altri potenti clan come i Mallardo di Giugliano ed i Contini dell’Arenaccia) avrebbe portato a Napoli droga dall’Olanda (amnesia per i giovani) e dalla Spagna (cocaina e marijuana). Droga che poi sarebbe stato venduta nella zona considerato sotto il controllo dei Contini (Buvero, Vasto, Ponti Rossi, Arenaccia, San Giovanniello) ma anche fornita ai Tolomelli a Materdei e Sanità ed ai Piccirillo alla Torretta.

Il blitz avvenuto lo scorso 6 marzo portò in carcere 33 persone. Adesso 24 imputati hanno deciso di essere processati col rito abbreviato. Alla sbarra, tra gli altri, ci sono Ettore Bosti, detto ‘o russo e considerato il reggente della cosca fino all’arresto; Antonio Aieta, cognato del boss Eduardo Contini; Antonio Grasso, referente del Buvero; Umberto Falanga, referente del Borgo Sant’Antonio; Antonio Cristiano, altro vertice della cosca; Salvatore,Botta, il contabile; Giuseppe e Vincenzo Tolomelli e Rosario Piccirillo.

Pene pesanti chieste dal pm per i vertici che rischiano 29 anni: 9 per armi e 20 per traffico di droga. L’inchiesta si basa sulle dichiarazioni dei commercianti pentiti Teodoro e Giuseppe De Rosa, un tempo vicini al clan, ma anche sulle intercettazione della Dda delle conversazioni dell’imprenditore dei fori Felice Barra (per lui chiesti 9 anni di carcere).

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