Esplode un cratere dell’Etna e dieci persone tra turisti e geologi rimangono ferite. E’ quanto accaduto poco fa a più di duemila metri d’altezza. L’esplosione ha provocato la fuoriuscita di materiale lavico che ha raggiunto e ferito dieci persone.

Nessuno, secondo una prima stima, è in gravi condizioni ma sei sono stati ricoverati all’ospedale di Catania e di Acireale. A quanto pare a provocare l’esplosione il contatto della lava bollente con la neve. I lapilli sprigionati dal contatto sono volati in aria colpendo e ferendo dei turisti che si trovavano sul versante Sud.

Sul posto sono giunti immediatamente i soccorsi. Presenti gli agenti del Corpo Forestale e le guide alpine della Guardia di Finanza. Le ferite più gravi sono state riportate da sei persone. Contusioni e traumi cranici le prime diagnosi che arrivano dall’ospedale. Nessuno, per fortuna, sarebbe in pericolo di vita.

L’esplosione in alta quota è stata accompagnata da violenti boati e da scosse di terremoto superficiali che hanno spaventato la popolazione. Per fortuna l’attività eruttiva dell’Etna rientra nell’ordinaria attività vulcanica del vulcano siciliano e non desta preoccupazioni nella comunità scientifica. I dieci turisti feriti durante l’escursione sul versante Sud del Vulcano devono essere considerati vittime di un incidente.

Tra i presenti c’era anche il presidente del Club Alpino Italiano di Catania, Umberto Marino. “Mi trovavo a bordo di un gatto delle nevi diretto al fronte lavico e ad un certo punto abbiamo visto la gente che tornava indietro ferita. Abbiamo cercato di dare una mano portando a bordo chi aveva qualche difficoltà dovuta allo stordimento. I massi lanciati in aria sono caduti all’improvviso, colpendo in testa o nel corpo chi si trovava più vicino. Non mi risulta al momento nessun caso particolarmente grave”.

Foto: archivio

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