Giugliano. Rinviato a settembre la sentenza contro il gotha del clan Mallardo. Era previsto per questa mattina il giudizio della corte d’appello nei confronti di diversi esponenti della cosca. Ma a causa dell’assenza in aula di uno degli imputati, Raffaele Mallardo, l’udienza è slittata.
Ad attendere la decisione dei giudici oggi erano Giuliano Amicone condannato in primo grado a 8 anni 5 mesi. Biagio Micillo condannato a 10 anni e 8 mesi. Per Francesco Napolitano la condanna è di 16 anni. Raffaele Mallardo invece 14 anni, Marino Sessa 9 anni e 2 mesi, Michele Di Nardo 8 anni. Gli imputati devono rispondere di associazione mafiosa, estorsione. Raffaele Mallardo, detto “Lellucc’ e scicchirò” venne ammanettato nel giugno del 2012 a Giugliano. L’arresto ad opera di carabinieri del Ros. L’uomo era accusato di associazione mafiosa, estorsione aggravata e detenzione di armi da guerra.
Biagio Micillo, “o’ chiacciaron’”, fu arrestato a Sperlonga, la scorsa estate. Era in vacanza in una lussuosa villetta. Francesco Napolitano, ritenuto il reggente del clan, è stato arrestato invece nel luglio del 2012. Il boss si nascondeva in un’appartamento a Lago Patria.
Giuliano Amicone, è stato ammanettato lo scorso febbraio. I carabinieri fecero irruzione in un appartamento di via Oasi Sacro Cuore. Per lui i reati sono associazione mafiosa ed estorsioni. Da quest’ultima accusa però è stato assolto. Michele Di Nardo invece è stato arrestato nel Cilento mentre si trovava in vacanza con la fidanzata.
L’ultimo ad essere arrestato è Marino Sessa, bloccato a Giugliano. L’affiliato si trovava in casa ed era considerato il braccio destro di Napolitano. Adesso bisognerà dunque attendere ancora qualche mese per scoprire se la corte d’appello modificherà la sentenza di primo grado o ci saranno invece cambiamenti nelle condanne inflitte.
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