Napoli. Spietati, feroci ed armati. Questo il quadro dei Lo Russo che emerge dall’indagine che ha portato questa mattina all’arresto di 24 persone, accusate di far parte della cosca dei “Capitoni“.

Gruppo di fuoco. Grazie alle attività di intercettazione, sopralluoghi e sequestri, è stato ricostruito il gruppo dei componenti del gruppo di fuoco (alcuni dei quali già detenuti dall’aprile scorso per l’omicidio di lzzi Pasquale) nonché il ruolo di soggetti dediti in forma stabile e continuativa alle attività estorsive e dei soggetti preposti al tradizionale traffico in forma organizzata di sostanze stupefacenti.

L’attentato a Mallo. Le indagini tecniche hanno consentito di accertare la riconducibilità agli indagati di un vero e proprio arsenale sequestrato nel gennaio scorso in Via Janfolla a carico di ignoti, armi nella disponibilità del gruppo facente a capo a Carlo Lo Russo ed immediatamente sostituite con altre utilizzate per una serie di atti intimidatori e sparatorie registrate sul territorio del Don Guanella nei mesi scorsi. Si è fatta pure luce sugli autori del tentato omicidio di Mallo Walter e Russo Paolo, occasione durante la quale vennero sequestrati 33 bossoli riel Rione Don Guanella lo scorso 21marzo.

Pericolosissime si sono rivelate le azioni dei più giovani affiliati al clan, autori di azioni violente realizzate in danno di soggetti ritenuti avversari (si pensi alla morte di una donna che stava attraversando la strada, colpita in pieno corpo dal motociclo condotto da un fedelissimo di Carlo Lo Russo cheunitamente ad altro affiliato era in giro alla ricerca dei nemici da uccidere; la donna era abbandonata al suolo e, senza ricevere soccorso, in conseguenza delle gravi lesioni riportate perdeva la vita).

La camorra del pane. Infine è stato acclarato come il clan sia dedito ad una fiorente attività estorsiva avente ad oggetto l’imposizione dell’acquisto del pane. Da anni, non solo molti esercizi commerciali ma addirittura i grossi centri commerciali e persino i venditori ambulanti hanno l’obbligo di vendere esclusivamente il pane che è stato loro fornito da laboratori (forni) facenti capo al clan: il clan si avvantaggia economicamente non solo perché ha la garanzia di vendere rilevanti quantitativi di pane, ma anche perché vende imponendo un prezzo ‘maggiorato’ rispetto al prezzo di mercato.

I produttori/fornitori di pane sono stati individuati in soggetti legati anche da vincoli di parentela ai Lo Russo e che grazie alla ‘forza’ che deriva dalla loro appartenenza al clan impongono da anni tale sistema. Le vittime non effettuano una libera scelta ma acquistano il pane dai soggetti legati ai Lo Russo perché sanno che diversamente sarebbero vittime di ritorsioni. Contestualmente alle misure personali è stata data esecuzione anche all’ordinanza di sequestro preventivo dei panifici riconducibili al clan Lo Russo.

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