Sta facendo discutere il video pubblicato su Facebook da due ragazzi di Follonica (Grosseto) che lo scorso 23 febbraio hanno rinchiuso due nomadi nel gabbiotto dove si trovano i rifiuti e gli oggetti difettosi del supermercato “Lidl”.

A quanto pare le nomadi sono state sorprese a frugare tra i rifiuti e i due dipendenti hanno pensato di “punirle” in questo modo. Nel video i ragazzi ripetono come un mantra “non si può entrare nell’angolo rotture della Lidl”, mentre le rom rinchiuse nel gabbiotto urlano terrorizzate e provano ad aprire la porta.

Dopo la loro liberazione, quasi sicuramente ad opera degli stessi addetti, le due donne si sono rivolte ai carabinieri. In serata Lidl Italia ha condannato l’episodio con un post sulla pagina Facebook dell’azienda, annunciando verifiche ed eventuali provvedimenti nei confronti dei dipendenti che se ne sono resi protagonisti. La Procura ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona.

Il filmato ha fatto rapidamente il giro dei social scatenando reazioni contrastanti. C’è chi si è indignato e chi, invece, approva questi metodi di giustizia “fai-da-te”. Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Follonica: “La cosa che mi colpisce è la leggerezza e l’indifferenza con cui queste due persone hanno compiuto un gesto allucinante, è proprio la “banalità del male”.

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