Giugliano. Ancora una volta alla sbarra ras e gregari del clan Mallardo ma arriva il colpo di scena. Erano 12 gli imputati accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, la presunta vittima era il titolare di un Caf.

Le richieste di condanna. Il pm della Dda Maria Cristina Ribera, cha da anni indaga sulla mala giuglianese, aveva avanzato pesanti richieste di condanna: Filippo Caragallo anni 20 (difeso dagli avvocati Antonio Giuliano Russo e Michele Giametta); Di Nardo Michele 10, Mariniello Gennaro 9 (difeso dall’avvocato Michele Giametta), Biagio Micillo 12 (difeso dagli avvocati Michele Giametta e Antonio Giuliano Russo), Michele Palumbo 10, Giuseppe Strino 10, Antonio Varriale 9, Vincenzo Perillo 8, Vincenzo Palumbo 8 anni e 6 mesi, Pirozzi Domenico anni 9, Luigi Perillo 8, Anna Di Gennaro 5 anni.

Condanne a assoluzioni. Nel pomeriggio al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, prima sezione penale, è arrivata però la clamorosa sentenza in primo grado: Filippo Caragallo 1 anno e 10 mesi), Michele Di Nardo a 1 anno e 3 mesi; Michele Palumbo a 1 anno e 3 mesi (questi ultimi due difesi dall’avvocato Giampaolo Schettino). Tutti gli altri sono stati assolti. Ai condannati è stato contestato il reato di lesioni. Smontato completamente quindi l’intero impianto accusatorio, fondato anche sulle dichiarazioni del pentito Giuliano Pirozzi.

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