Giugliano. Clan Mallardo, arrivano le richieste di condanna per (a vario titolo) estorsioni, associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni nel processo alla cosca giuglianese che coinvolge, tra gli altri, anche l’ex portiere del Napoli Pino “Batman” Taglialatela accusato di essere un prestanome. Oggi si è conclusa la requisitoria del pm della Dda di Napoli  Maria Cristina Ribera. L’inchiesta riguarda l’operazione “Crash” del Gico della Gaurdia di Finanza del 2012.

Ecco la richieste: Mauro Moraca, 24 anni di reclusione; Giuliano Amicone, 20 anni; Carlo Antonio D’Alterio, 15 anni; Carlo Riccardo De Cicco, 16 anni; Bernardino Diana, 6 anni; Silvio Diana, estinzione perché defunto; stessa cosa per il defunto boss Feliciano Mallardo; Giancarlo Pirozzi, 15 anni; Raffaela Graziano, 4 anni; ed, infine, per l’ex calciatore Giuseppe Taglialatela sono stati chiesti 14 anni di carcere. Chiesta anche la confisca di tutti i beni nella disponibilità degli imputati.

Il portiere, oltre all’intestazione fittizia, è accusato anche di associazione camorristica. Il giocatore è accusato di aver fatto curare presso una clinica privata una persona attinta da colpi di arma da fuoco oltre a dove rispondere dell’intestazione fittizia di alcuni veicoli come uno scooter T-Max sequestrato dai finanzieri a casa di Moraca. Altri imputati sono invece accusati di estorsione nei confronti di imprenditori e qualcuno anche di concorso esterno.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Russo, Giametta, Pellegrino, Quaranta. Il 27 e il 28 aprile ci saranno le udienze con le arringhe della difesa.

 

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