Napoli. Arrivano le condanne al clan Lo Russo di Miano per l’omicidio di Pasquale Izzy, ucciso in via Janfolla mentre stava salendo in auto per tornare in carcere dopo un permesso premio. Secondo gli inquirenti, il rapinatore era antipatico ai “Capitoni” e vicino al nemico Fabio Cardillo. Non solo: avrebbe – secondo vertici – fatto da specchiettista in un eventuale agguato al boss. L’uomo fu trucidato con 10 colpi di pistola lo scorso 29 marzo.

Ieri è arrivata la sentenza dopo il processo col rito abbreviato. Il boss Carlo Lo Russo, non frattempo passato a collaborare con la giustizia, ha rimediato 16 anni in qualità di mandante. Pene pesanti per killer e fiancheggiatore: Luigi Cutarelli e Mariano Torre, nipote diretto di Lo Russo, entrambi condannati all’ergastolo nonostante – come riporta Il Roma – le dichiarazioni successive all’arresto.

Anna Serino, moglie del boss Carlo Lo Russo, e Domenico Cerasuolo, condannati a 20 anni per favoreggiamento. Tutti erano solo colpiti dal provvedimento della Dda ad aprile, due settimane dopo l’omicidio di Pasquale Izzi. La svolta nelle indagini arrivò grazie ad una microspia nell’abitazione di Carlo Lo Russo.

 

 

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