Calvizzano. Dopo l’ing. Antonio Mauriello, attuale presidente del Consiglio comunale, anche Gaetano Felaco e Giuseppe Salatiello (attuale sindaco), i due ex consiglieri comunali, che dal 2001 al 2012 si sono avvicendati sullo scranno più alto dell’assise cittadina, dovrebbero restituire al Comune le somme percepite indebitamente che ammonterebbero a circa 100mila euro. Abbiamo usato il condizionale, poiché, come ci ha fatto intendere il responsabile del Servizio Finanziario, Salvatore Sabatino, una parte dei debiti potrebbero essere andati in prescrizione.

“Nel frattempo – aggiunge Sabatino – sia a Felaco che al sindaco Salatiello sono stati inviati i rispettivi avvisi di pagamento. Siamo in attesa di una loro risposta, per poter formulare l’eventuale piano di rientro dal debito”.

Ma a quanto ammonterebbero le somme da restituire? Il debito di Gaetano Felaco verso il Comune, supererebbe i 50mila euro, avendo svolto il ruolo di presidente del Consiglio comunale dal 2001 al 2003 (durante l’amministrazione Morra) e dal 2003 al 2008 (nel periodo in cui è stato sindaco Giacomo Pirozzi), mentre Salatiello dovrebbe restituire oltre 40mila euro, essendo stato presidente della massima assise cittadina da aprile 2008 al 29 ottobre 2012, quando il sindaco Giuseppe Granata concluse il suo mandato anticipatamente per via delle dimissioni contestuali di 11 consiglieri comunali.

Perché sarebbe maturato questo debito a carico dei due ex presidenti? All’articolo 5 del D.M. 119/2000 è scritto testualmente “…ai Presidenti dei consigli comunali con popolazione superiore a 1000 e fino a 15mila abitanti è corrisposta un’indennità di funzione pari al 10% di quella prevista per il sindaco…”.

Tutto chiaro, dunque. Siccome l’attuale sindaco di Calvizzano percepisce uno stipendio lordo di 2.788,87 euro, al presidente del consiglio spettano 278,887 euro lordi, corrispondenti al 10% dell’emolumento del Primo cittadino.

Dato che gli ex sindaci Pirozzi e Granata (Morra rinunciò allo stipendio) percepivano una cifra leggermente inferiore a quella corrisposta all’attuale Primo cittadino, i presidenti del consiglio dell’epoca, Felaco e Salatiello, avrebbero dovuto percepire una somma inferiore a 287, 887 euro. Invece, essendo liberi professionisti, incassavano lo stesso stipendio di un assessore con lavoro autonomo (intorno ai 1255 euro lordi mensili).

Anche Antonio Mauriello, attuale presidente dell’assise cittadina, avendo riscosso per un anno e mezzo lo stesso stipendio di un assessore, adesso sta restituendo a rate i circa 8mila euro incassati indebitamente.

Di Domenico Rosiello

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