Giugliano. Ha scatenato un vespaio di polemiche l’editoriale di Massimo Cacciapuoti uscito oggi su Repubblica Napoli. Lo scrittore ha chiesto le immediate dimissioni del sindaco Antonio Poziello per aver fallito la sua “mission” contro i roghi tossici. “Se l’ambiente è stato uno dei cavalli di battaglia del tuo programma, caro sindaco, visto che hai fallito, dovresti andartene. Ma non domani, subito!” ha tuonato dalle colonne del quotidiano romano.

Il primo ad unirsi all’appello dell’autore giuglianese è stato Nicola Palma. Il capogruppo dei pentastellati ha espresso “profonda stima per uno scrittore che si è esposto in prima persona su un tema così difficile”. “Il sindaco – ha proseguito il grillino – dovrebbe però dimettersi per una serie di motivi e non solo per emergenza roghi. Fatto sta che, in merito a quest’ultimo tema, ogni anno tiene un incontro con il prefetto Cafagna e ogni anno la situazione è ferma al palo”. Poi il distinguo sulla tipologia degli incendi: “Ci sono vari tipi di roghi. Quelli classici, appiccati per smaltire rifiuti e materiale di scarto, e poi ci sono quelli che suonano come avvertimenti o messaggi alle istituzioni, ad esempio l’incendio al deposito De Luca a Casacelle o alla Resit. Credo che alcuni dei roghi appiccati negli ultimi giorni nella zona di Ponte Riccio siano un segnale preciso lanciato dalla comunità rom all’amministrazione: sono scontenti per la destinazione dell’eco-villaggio”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la reazione del forzista Luigi Guarino. “Sono pienamente d’accordo con Cacciapuoti. L’incontro con Cafagna è soltanto una fotocopia di altri incontri. Poziello si era impegnato a garantire una presenza maggiore di militari sul territorio, a installare una stazione SMA Campania al MOG, ad attivare delle centraline ARPA per monitorare il livello di inquinamento dell’atmosfera. Niente di tutto questo è stato fatto. Tutte le promesse sono state disattese”. Il motivo? “Credo che Poziello non si faccia rispettare: non ha peso politico. Non ha portato a casa un solo risultato e non è in grado di difendere il suo territorio”.

“Il problema dei roghi è atavico – ha invece dichiarato il consigliere PD Adriano Castaldo, ostentando maggiore prudenza rispetto alla richiesta dello scrittore Massimo Cacciapuoti -. Secondo me su questa questione si è parlato troppo e si è fatta troppa propaganda. Forse durante la campagna elettorale Antonio Poziello non si è reso conto della gravità di un problema rispetto al quale le precedenti amministrazioni hanno sempre fallito. Capisco chi chiede la testa del sindaco e richiama l’amministrazione alle proprie responsabilità; d’altro canto, però, penso che non sia giusto buttare la croce soltanto addosso al primo cittadino”. Quanto alle soluzioni necessarie per risolvere l’emergenza roghi, Castaldo crede che “occorra una sinergia tra enti locali e Stato centrale. Tutti questi tavoli di confronto svolti in Prefettura a lungo andare si rivelano inutili”.

Cerca di riportare equilibrio nella polemica il presidente del Consiglio Luigi Sequino, esponente di maggioranza. “Il problema della Terra dei Fuochi somiglia a una continua caccia al capro espiatorio. Ma l’amministrazione non resta con le mani in mano. Ieri mattina una delegazione di consiglieri comunali è stata dal prefetto Cafagna – ha dichiarato l’ex UDC -: quello che abbiamo chiesto è una presenza più massiccia dell’Esercito nei prossimi mesi. Da parte nostra, stiamo esercitando una continua pressione sulla ditta dei rifiuti (la Teknoservice, ndr) affinché vengano raccolti tutti i cumuli di immondizia nei punti nevralgici della città. La zona da controllare è vasta. Noi non ci sottraiamo alle nostre responsabilità ma vogliamo un aiuto da tutti, sindaci degli altri comuni e opposizione“.

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