Provincia. Capi d’abbigliamento falsi venduti negli outlet della provincia di Caserta e Napoli. Con questa e altre accuse il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Napoli ha eseguito, con l’ausilio di altri Reparti del Corpo in diverse regioni d’Italia, 17 provvedimenti cautelari personali.

Si tratta, in specie, di 5 misure restrittive in carcere, 2 ai domiciliari e 10 obblighi di dimora, emesse dal GIP del Tribunale di Napoli nei confronti degli appartenenti a due sodalizi delinquenziali ramificati sull’intero territorio nazionale, anche con proiezioni in Cina e in Turchia, dediti alla commissione di delitti in materia di contraffazione e di ricettazione di prodotti recanti i marchi registrati di noti brand nazionali ed internazionali.

In particolare, le indagini hanno consentito di delineare compiutamente l’operatività di due distinte organizzazioni criminali, di cui:  la prima, gestita dai germani VERDE Luigi e Giuseppe, dedita alla produzione, ricettazione e vendita, in svariate regioni del Paese (ivi compreso il territorio partenopeo), di materiale contraffatto (soprattutto cinture, borse, occhiali e capi di abbigliamento).

Un particolare ruolo, in tale gruppo, era affidato ai coniugi cinesi, Li Cheng, alias”Mimmo”, e Ji Qingqing, alias “Milli”, i quali:

  • essendo titolari di regolari attività commerciali, provvedevano ad importare dalla Cina merce neutra (per lo più occhiali), del medesimo modello di quella originale, da “contraffare” successivamente mediante l ‘apposizione di marchi e segni distintivi;
  • fungevano da intermediari tra i menzionati fratelli VERDE e altri soggetti, per lo più extracomunitari, interessati all’acquisto dei prodotti contraffatti;

La seconda, con a capo ESPOSITO Guglielmo, i cui sodali erano quotidianamente impegnati nella produzione, distribuzione e vendita di merce contraffatta, acquistata all’estero (Turchia, nel caso di specie) o prodotta in opifici clandestini dislocati nella provincia di Napoli, ove si provvedeva all’assemblaggio del prodotto finale applicando etichette contraffatte sui capi di abbigliamento neutri.

Dagli approfondimenti investigativi è emerso il pieno coinvolgimento, nella fase distributiva, di alcuni outlet, cc.dd. “grandi firme”, siti in Napoli e nelle province di Caserta e Crotone, ove tali capi di abbigliamento erano commercializzati come originali, ingenerando nei consumatori il convincimento che si stesse acquistando un prodotto o un accessorio di lusso a prezzo scontato e non un bene contraffatto.

La complessiva attività di indagine ha consentito di segnalare all’Autorità Giudiziaria 23 soggetti (di cui oggi l 7 sono stati attinti dalle misure cautelari personali in corso di esecuzione) e contestualmente di sottoporre a sequestro:

  • 7 locali adibiti a opifici clandestini e a depositi di merce;
  • 27 macchinari ad uso industriale adibiti alla produzione del materiale contraffatto;
  • 400.000 capi di abbigliamento, accessori e articoli di pelletteria con loghi e marchi contraffatti (“ADIDAS”, “DONDUP”, “BURBERRY”, “LOUIS VUITTON”, “FENDI”, “GUCCI”, “COLAMR”, “HOGAN”, “FAY”, “LIU JO”);
  • 74 punzoni contraffatti.

Nei confronti dei diversi soggetti indagati, alcuni dei quali, benché titolari di partita IVA sono risultati essere – tra l’altro – soggetti completamente estranei al fisco, sono in corso di esecuzione le operazioni di sequestro preventivo (al fine della successiva confisca) di ulteriori beni mobili, immobili, società, cassette di sicurezza, polizze assicurative, conti correnti per un controvalore complessivo stimato in circa 5 milioni di euro, risultati sproporzionati rispetto ai redditi annualmente dichiarati.

 

 

 

Napoli, 19 aprile 2016

 

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